Pesaro

Piano casa, Comune di Pesaro: «Allo stato attuale è inutile una Commissione paesaggio. Norma inapplicabile»

«Professionisti, imprese e cittadini sanno che la legge della Regione non funziona, richieste passate da 100 a 1 in un anno»

Andrea Nobili, assessore al Rigore
Andrea Nobili, assessore al Rigore

PESARO – Piano casa e cavilli. Il sindaco Andrea Biancani e l’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili fanno chiarezza sull’interpellanza presentata dai consiglieri di opposizione, secondo cui la mancanza di una Commissione per il paesaggio non consentirebbe ai cittadini di usufruire dei benefici dell’ex piano casa.

«Sulla Commissione per il paesaggio il Comune di Pesaro non latita, ma sta valutando benefici e deficit di questo strumento. Questa richiesta è pura strumentalizzazione politica, e stupisce che a darne voce ci sia anche il presidente dell’Ordine dei Geometri, che dovrebbe essere il primo a comprendere l’inapplicabilità della norma. Non capiamo se parla a nome dei geometri o come rappresentante di FdI».

«Ci stiamo muovendo per modificare il regolamento edilizio, per adeguarlo alla nuova legge regionale, valutando se istituire o meno una Commissione per il paesaggio, che allo stato attuale non incide sul numero di domande, richieste che ad oggi non ci sono». La dimostrazione «è che anche nei Comune che si erano già dotato di questo strumento, le domande sono praticamente nulle. Dati che rafforzano la nostra tesi: i criteri della nuova norma regionale sono inapplicabili e non consentono ai cittadini interventi necessari per le famiglie».  

Per la valutazione il Comune di Pesaro sta mettendo sul piatto della bilancia pro e contro di dotarsi di una Commissione per il paesaggio. «Le priorità sono i benefici che ne derivano per i cittadini, la burocrazia è già troppa, e questa legge, che doveva consentire la possibilità di piccoli ampliamenti, la aumenta ancora di più». 

E spiegano: «Se da una parte questo strumento consente di avere ampliamenti massimi fino al 20% del volume dell’edificio esistente (contro il 10% senza Commissione), dall’altro comporterebbe inevitabili allungamenti della procedura perché dovrà dare parere vincolante. Un carico che, allo stato attuale, rischia di rallentare ulteriormente i procedimenti delle poche richieste che arrivano (1 nel 2024, contro le 100 dell’anno precedente). E si va ad aggiungere ai vincoli già stringenti della nuova norma regionale. Comunque sono tutte questioni che, essendo la norma inapplicabile, al momento non si sono neppure poste in quanto sono mancate le domande».

Chiude il sindaco: «Respingiamo al mittente l’interpellanza, che oggi ci permette di ritornare con forza sull’inapplicabilità della norma. Un tema già denunciato lo scorso dicembre, nonché una legge alla quale mi ero già opposto fortemente da consigliere regionale durante l’iter di approvazione». Si tratta di «un parere condiviso dalla gran parte di tecnici e imprenditori. Invito i nostri consiglieri comunali di opposizione, che ricordo sono della stessa parte politica della Regione, ad incalzare la Giunta Acquaroli sulla revisione della norma, che non ha fatto altro che aumentare la burocrazia, creare disagio ai cittadini e alle imprese. Ad oggi, pur incontrando decine di persone al giorno, non ho mai sentito un parere positivo su questa norma da parte di un tecnico o di un’impresa che, ribadisco, è inapplicabile come dimostrano le richieste, o meglio le non richieste, arrivate al Comune di Pesaro passate da 100 a 1 in un anno».