Pesaro

Piano dei rifiuti Pesaro, Ruggeri (M5S): «Discariche sature, ora non si aumentino le tariffe»

La consigliera regionale: «Urbino e Tavallia esaurite per i rifiuti speciali da fuori regione. Piano bocciato»

PESARO – Piano dei rifiuti, arriva la bocciatura della Regione. Ed è motivo di riflessione politica, anche sulle tariffe.

La consigliera regionale M5S Ruggeri sottolinea le critiche: «La bocciatura da parte della Regione della proposta di Piano d’Ambito provinciale –  giudicata non conforme alle disposizioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti – conferma la fondatezza della battaglia che da alcuni anni il Movimento 5 Stelle di tutta la provincia sta combattendo contro lo sfruttamento intensivo delle discariche provinciali mediante il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi di natura industriale e artigianale, con provenienza anche da fuori regione, superando il limite del 50% dei rifiuti solidi urbani previsto dal piano regionale. Ringrazio i funzionari della Regione per la professionalità e la vigilanza».

La consigliera incalza: «Sono più volte intervenuta in Consiglio regionale per denunciare la pratica non conforme di approvvigionamento intensivo di rifiuti speciali adottata mediante l’accordo di programma del 31.03.2017 tra il gestore privato del servizio di igiene urbana Marche Multiservizi, l’A.T.A., la Provincia, i Comuni di Tavullia e Urbino, e l’Unione Montana Alta Valle del Metauro. Una pratica che ha portato alla saturazione anticipata, rispetto ai programmi, della discarica di Urbino/Cà Lucio, e la riduzione del volume disponibile nella discarica di Tavullia/Cà Asprete, con grave pregiudizio per la gestione dei rifiuti solidi urbani dei cittadini della provincia, che ora rischiano di vedersi aumentare il costo della TARI».

Da Ruggeri un monito sulle prevedibili reazioni delle aziende che gestiscono il servizio pubblico di gestione dei rifiuti: «Non provino ad approfittare della mala parata per chiedere un aumento delle tariffe. Stanno già realizzando utili milionari con la TARI e le bollette dell’acqua pagate dai cittadini, di cui loro stessi si vantano sui giornali alla chiusura di ogni bilancio annuale».

Con la saturazione delle discariche di Urbino e Tavullia l’unica discarica della provincia rimarrà quella di Fano, a Monteschiantello, sulla quale il gestore ASET ha già allo studio un progetto di ampliamento, fermamente contestato anche dal Sindaco del limitrofo Comune di San Costanzo. «Un ampliamento che scompare dall’orizzonte temporale del Piano d’Ambito – precisa Ruggeri – grazie all’opportuno intervento della Regione, ma che rimane un’opzione in prospettiva futura. Si sarebbe potuto evitare che Fano diventasse il ricettacolo unico dei rifiuti di tutta la provincia».

Infine Ruggeri fa notare un curioso contrappasso: «Il destino ha voluto che l’assessore regionale pro tempore che si è politicamente intestato questo doveroso atto di censura sulla gestione delle discariche sia lo stesso Stefano Aguzzi, che da sindaco di Fano era stato pubblicamente criticato dal Movimento 5 Stelle di Fano e da Bene Comune proprio per aver attuato, tramite ASET, gli stessi comportamenti non conformi al Piano Regionale di Gestione Rifiuti, in merito alla quantità e provenienza dei rifiuti speciali abbancati nella discarica di Monteschiantello, che lui stesso si trova oggi a dover censurare».