PESARO – Piano opere pubbliche della Regione, i consiglieri regionali Dem Micaela Vitri e Andrea Biancani parlano di «spiccioli per la provincia di Pesaro. Annunci tanti, lavori pochi. Assenti le strutture sanitarie e per le infrastrutture stradali, mancano i progetti». L’analisi durante un conferenza stampa a Pesaro.
Il piano triennale delle Opere Pubbliche approvato dalla Regione è uno «stop preoccupante per la provincia di Pesaro e Urbino, la più penalizzata con solo l’8% degli investimenti previsti in tutte le Marche. In ritardo i cantieri per la difesa del suolo, ciclabili e la messa in sicurezza delle strutture pubbliche strategiche. Nel piano approvato ci sono solo 24 milioni spalmati in tre anni per strade, difesa del suolo, amministrazione e telecomunicazioni. Nulla rispetto ai circa 122 milioni per la provincia di Macerata, 91.300 di Ancona, quasi 45 mila a Fermo e agli 11.200 di Ascoli Piceno.
Addirittura nel Piano non ci sono l’Ospedale di Pesaro, gli ospedali e le case di comunità. Il motivo è legato al fatto che ancora non ci sono i progetti pronti. Eppure la giunta Acquaroli governa da tre anni. Secondo gli annunci e gli impegni sottoscritti, i progetti esecutivi dovevano essere pronti già da mesi».
Per i consiglieri «ritardi continui che penalizzano la sanità della nostra provincia. Le somme destinate all’edilizia sanitaria infatti sono previste solo nelle province di Ancona, Ascoli Piceno e Macerata, pari a 61 mln di euro totali e 59 mln effettivamente nelle annualità ’23, ’24 e ’25. I lavori, per un totale di 235 mln di euro, risultano concentrati soprattutto nelle province di Macerata (41%) e Ancona (32%), seguono Fermo (13%), Pesaro-Urbino (10%) ed Ascoli Piceno (4%).
La stessa cosa vale per le infrastrutture di competenza regionale. Dopo gli annunci di strade in ogni angolo della provincia, nel Piano non ne è prevista neppure una. Sempre per la mancanza di progetti pronti, dalla intervalliva Fossombrone-Pergola alla Pedemontana di Carpegna».
Vitri e Biancani chiudono: «Al contrario ci sono opere ancora in questo piano triennale, che invece sarebbe stato normale non avere, perché i lavori dovrebbero già essere iniziati da anni. Ricordiamo ad esempio la sala Operativa di Pesaro per le emergenze e il 118, la manutenzione della sede del genio civile di Pesaro, le aree di laminazione sul Foglia di Vallefoglia e Montecalvo, i lavori di messa in sicurezza di Fiorenzuola di Focara e la ciclovia del Metauro.
Per quanto riguarda la ciclovia del Foglia, il tratto Pesaro Vallefoglia non è neppure stato finanziato dopo che i soldi previsti sono stati dirottati su altre ciclabili.
Nonostante per la prima volta ci siano fondi europei senza precedenti, la nostra provincia esce da questo piano penalizzata e, a differenza dei tanti spot, i numeri parlano chiaro».