PESARO – Piano dei rifiuti, le critiche degli ambientalisti.
Il circolo Legambiente Ragusello Pesaro evidenzia: «Il dibattito di questi giorni ci ha confermato, ancora una volta, che il tema ambientale e la salute dei cittadini, quando si parla di rifiuti, passa in secondo piano rispetto a posizioni politiche che risentono fortemente delle imminenti elezioni politiche regionali e ad interessi economici di non poca rilevanza. La Regione, nel piano approvato dalla giunta, concretamente pensa solo di costruire il termovalorizzatore e così risolvere ogni problema della regione. I sindaci pensano alle discariche pubbliche, magari da costruire a 500 metri dai centri abitati, dimostrando di non pensare minimamente alla salute dei cittadini né tantomeno alla salvaguardia dell’ambiente già ridotto in condizioni molto precarie».
Per Legambiente «parlano dei rifiuti partendo dalla “coda” del problema: dovrebbero pensare alla necessità di potenziare la raccolta differenziata (oggi solo al 50% effettivo rispetto al totale) per farla diventare al 75 – 80 % utilizzando tutti gli strumenti che possono attuare i comuni ed il gestore. Dovrebbero insistere perché vengano costruiti gli impianti per lavorare la materia prima-seconda ottenuta da una raccolta differenziata ben fatta (ci ricordiamo del biodigestore proposto da Mms ed appoggiato da Legambiente ma osteggiata dal comitato Diversamente forte dell’appoggio delle forze politiche di Destra, strumenti che farebbero diminuire i rifiuti indifferenziati che oggi vanno in discarica e così contraendo la necessità di tali impianti. Eppure parlano di discariche e di termovalorizzatori senza eppure ricordare che la comunità europea ha fissato per il 2030 il limite del 10% dei rifiuti da smaltire in discarica e pone questo strumento all’ultimo posto tra quelli utili per risolvere il problema rifiuti. Nessuno parla di economia circolare, di materie prime da recuperare nonostante tutti sappiano quanto sarebbero necessarie per costruire un’economia davvero sostenibile. Nella discussione in Ata, i sindaci hanno parlato essenzialmente della riduzione delle distanze, mentre hanno bocciato le uniche due proposte che avrebbero dovuto accogliere : “il raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata” e ” la realizzazione di centri per la selezione della raccolta differenziata”, fatte entrambe dal sindaco Biancani , dimostrando scarsa sensibilità ed arretratezza sia per una corretta gestione dei rifiuti che per la necessaria tutela dell’ambiente, almeno quanto la Regione Marche che con l’approvazione del piano dei rifiuti pensa solo al termovalorizzatore. Nessuna vittoria per nessuno piuttosto un’altra sconfitta della corretta gestione del servizio pubblico e della sostenibilità».