Pesaro

Piano socio sanitario, Fulvi (Pd): «Entroterra dimenticato: Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro senza ospedale»

La segretaria provinciale pesarese: "Promesse non mantenute, un fallimento con fuga di personale e liste d'attesa"

L'ospedale di Sassocorvaro
L'ospedale di Sassocorvaro

PESARO – Piano socio sanitario, l’entroterra pesarese critica l’impegno della giunta regionale. Lo fa con la segretaria Pd Rosetta Fulvi: «Un piano che cancella definitivamente la possibilità a Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro di avere l’ospedale promesso in campagna elettorale. Ed è bene chiarire che l’Ospedale di Comunità non è un ospedale».

«Sono tre anni, come PD provinciale che diciamo ai cittadini della provincia di Pesaro e Urbino, che il centrodestra ha vinto le elezioni regionali raccontando un mare di frottole sulla sanità, facendo promesse che non avrebbe mantenuto. Con l’approvazione del nuovo piano sociosanitario regionale da parte del centrodestra, oggi, a sostenere che non realizzeranno nessuna promessa, nero su bianco, sono proprio loro stessi: gli ex ospedali per acuti di Fossombrone, Cagli e Sassocorvaro rimarranno, come nel precedente piano, ospedali di comunità. Dove sono finite le promesse? Hanno voluto far credere che il centrosinistra fosse disinteressato nei confronti dei cittadini delle aree interne, che i piccoli ospedali venivano trasformati per volontà politica del centrosinistra e non per rispetto delle norme nazionali».

Fulvi incalza: «E’ un completo fallimento del centrodestra sulla sanità: carenza e fuga del personale sanitario, liste d’attesa senza fine, rete di emergenza senza medici e infermieri, medici privati dentro gli ospedali, nessuna promessa mantenuta. Inoltre l’ospedale di Pergola opera – ricorda Fulvi – perché previsto dai precedenti piani sanitari come struttura di area disagiata, non è assolutamente una novità di questo piano che conferma le precedenti previsioni.

Come pensa Saltamartini di far funzionare le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità previsti dal PNRR? Con quale personale? Con quali risorse? I 3 miliardi che la Regione Marche ha per finanziare la sanità non saranno sufficienti per il futuro. L’Assessore ha affermato che metà di quei 3 miliardi vanno per gli stipendi del personale, l’altra metà va per le prestazioni. Allora ci chiediamo come nel 2026, quando entreranno a regime le 29 Case di comunità e i 9 ospedali nuovi di Comunità più quelli che già ci sono come sarà possibile far decollare queste strutture nel pieno della loro attività. Queste strutture dovrebbero avere 2742 unità di nuovo personale tra medici, infermieri e OSS che non ci sono.

La Giunta Acquaroli dopo tre anni dovrebbe smettere di stare in campagna elettorale e dedicarsi invece alla risoluzione dei problemi di salute dei marchigiani».

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