PIETRARUBBIA – Nel borgo antico di Pietrarubbia continua la rassegna UDENDO FORME/GUARDANDO SUONI che arriva al suo terzo evento: dopo FUOCO e ACQUA, la serata dedicata all’ARIA.
Si continueranno a proporre temi riguardanti la scultura contemporanea, rappresentata nelle sedi dell’ex-TAM (Trattamento artistico dei Metalli) dalle tante opere lasciate dagli allievi e dai maestri dei corsi che si sono svolti tra il 1990 e il 2014 e dalle sale con le opere di Pomodoro, grande deus ex machina di quell’esperienza.
La rassegna vuole ribadire che Pietrarubbia accoglie l’Arte. «Il pubblico che ci segue e che continua a crescere, cerca un livello culturale alto e noi vogliamo mantenerci nel solco della qualità che gli anni d’oro di Pomodoro hanno tracciato», così parla la sindaca Maria Assunta Paolini.
Concerti di Musica Classica all’aperto e Scultura Contemporanea anche domenica 28 luglio alle 21. Parlando dell’ARIA è stato chiamato il quintetto di Flauti Impetus Flute Ensemble di cui Anna Mancini, flautista di fama internazionale originaria di Macerata Feltria è una dei fondatori: «Il flauto è lo strumento che ha nell’aria il proprio mezzo, l’origine e il fine. La trasforma da muta a sonora, ne modella letteralmente le frequenze fino a trasformarla in suono e in musica. Il quintetto permette di sfruttare tutte le combinazioni della famiglia dei flauti, dall’ottavino al flauto basso». Il suo collega Franco Nobis descrive il programma come un viaggio immaginario rispetto a come l’Aria possa essere pensata in musica: «“L’aria“ è una forma musicale e ci piaceva onorare l’Aria per eccellenza, quella detta “sulla quarta corda” di Bach; ma poi ci spostiamo sull’aria atmosferica e allora scegliamo la “Tempesta di Mare” di Vivaldi, o lo Zefiro, dio del vento raccontato da Monteverdi e da Mozart; l’aria che sostiene il volo del Cardellino e del Calabrone fino a Stockhausen che scrive composizoini sui segni astrologici dell’Aria. Infine abbiamo pensato all’Aria come a ciò che rende possibile l’ascolto stesso della Musica perchè nel vuoto il suono non si propaga e vogliamo presentare il brano di Hayden su ECO».
Per un giorno sarà allestita un’installazione di teli che renderanno visibile la forma e il movimento dell’aria disposti nel borgo antico in modo da creare uno sfondo visivo al concerto. Il moto dell’aria sarà visibile per il gonfiarsi e il tendersi dei teli.
L’aria invisibile sarà resa visibile, così come l’aria muta diventerà musica.
Al castello di Pietrarubbia, ingresso gratuito