Pesaro

Fondazione Pescheria, Centrodestra Pesaro: «Per Anac Vimini era incompatibile»

L'opposizione pesarese all'attacco dopo la delibera dell'ente anticorruzione. «Vimini controllore e controllato. Rischio nullità atti»

PESARO – Fondazione Pescheria e incarichi, l’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, con delibera del 26 marzo che risponde a «diverse segnalazioni» pervenute su incompatibilità e inconferibilità degli incarichi.

Dunque l’incarico di presidente della Fondazione Pescheria dell’assessore e vicesindaco Daniele Vimini sarebbe stato incompatibile. Le diverse segnalazioni hanno due differenti matrici: da una parte l’opposizione, dall’altra l’avvocato Pia Perricci. Il Centrodestra ha quindi paventato il rischio di nullità per gli atti della Fondazione Pescheria e conseguenti danni all’erario.

A dare notizia della pubblicazione della delibera anac n. 119 nata a seguito di una segnalazione firmata dagli stessi consiglieri sono Daniele Malandrino, Michele Redaelli, Serena Boresta, Cristina Canciani, Giovanni Corsini (Fratelli d’Italia); Mauro Marinucci, Giovanni Dallasta, Antonio Bartolomei (Forza Italia); Marco Lanzi, Giulia Marchionni (Pesaro Svolta) e Dario Andreolli (Lega).

«Il riscontro spiega Serena Boresta (FdI) è importante perché respinge le tesi difensive contenute nelle memorie del vicesindaco, riconoscendo che l’attività della Fondazione, tanto dal punto di vista funzionale quanto di governance, è quello di un ente privato a controllo pubblico da parte del Comune sancendo l’inconferibilità dell’incarico».

Proprio in questi giorni Vimini aveva annunciato le dimissioni.

«Un doppio ruolo illegittimo – sottolinea Dario Andreolli della Lega – che getta ombre sulla gestione della Fondazione Pescheria che in questi anni ha gestito fiumi di denaro proveniente dal Comune di Pesaro e dai privati con Vimini nella funzione di controllore e controllato. Ci troviamo di fronte a una gestione condotta in posizione di illegittimità, con fondi pubblici e privati amministrati senza i dovuti controlli e in totale assenza di trasparenza. Con quel ruolo infatti Vimini non si è limitato a un ruolo di rappresentanza – che sarebbe l’unica funzione consentita a un politico in questi enti – ma ha gestito direttamente l’ente, richiedendo fondi, anticipi e saldi agli enti finanziatori. Un comportamento che, in casi analoghi, è stato sanzionato dall’Autorità Anticorruzione. Chiediamo dunque chiarezza e trasparenza»

«Questo riscontro comporta importanti conseguenze – aggiunge Giulia Marchionni (Pesaro Svolta) -, si prospetta il rischio di nullità, vizio che impedisce la sanabilità degli atti collegati e adottati dall’allora presidente della Fondazione e di quelli del Cda, cui si potrebbe sommare il rischio di un danno erariale di cui potrebbero dover rispondere».

La delibera di Anac richiede l’adozione di provvedimenti al Responsabile anticorruzione comunale che deve comunicare di contestare la causa di inconferibilità accertata e la conseguente nullità dell’atto, quindi, comunicare i provvedimenti adottati entro 45 giorni e valutare l’elemento soggettivo in capo al Comune di Pesaro, ovvero, si deve determinare se i membri dell’organo conferente erano consapevoli o meno della causa di inconferibilità al momento degli incarichi.

Secondo i consiglieri di opposizione si può prevedere un «periodo di stallo con conseguenze che potrebbero interferire anche su attività cittadine legate alle cariche ricoperte da Vimini, come il Rof».

«È opportuno – ha chiosato Giovanni Dallasta (FI) – che il sindaco sospenda Vimini perché non è una figura chiara in questo momento».