Pesaro

Accesso agli atti per le spese della Capitale della Cultura, Centrodestra Pesaro diffida l’amministrazione

L'opposizione: «Vogliamo sapere come vengono spese le risorse della Fondazione Pescheria. Comune irrispettoso»

PESARO – Richieste di accesso agli atti, il Centrodestra invia la diffida al sindaco per il «grave ritardo». «È inaccettabile che un diritto fondamentale come l’accesso agli atti venga ostacolato in questo modo soprattutto quando riguarda un ente pubblico che gestisce ingenti risorse, come la Fondazione Pescheria, coinvolta direttamente nei progetti legati alla Capitale Italiana della Cultura. Questo comportamento non solo viola i principi di trasparenza e legalità, ma rappresenta un grave vulnus al ruolo istituzionale che il Consiglio Comunale è chiamato a svolgere, specialmente in tema di controllo politico-amministrativo».

I consiglieri comunali di centrodestra, con una formale diffida inviata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, denunciano il grave ritardo e l’ostruzionismo nell’evasione della richiesta di accesso agli atti indirizzata alla Fondazione Pescheria. Tale richiesta, risalente al 17 settembre scorso, non ha ancora ricevuto risposte adeguate, nonostante i ripetuti solleciti e il pieno rispetto delle procedure regolamentari da parte dei consiglieri. Il documento è firmato dai consiglieri comunali Giulia Marchionni, Serena Boresta, Dario Andreolli, Antonio Bartolomei, Cristina Canciani, Giovanni Corsini, Giovanni Dallasta, Marco Lanzi, Daniele Malandrino, Mauro Marinucci, Michele Redaelli. I firmatari ribadiscono la propria disponibilità a collaborare per facilitare l’attività degli uffici, anche attraverso la messa a disposizione di una postazione dedicata per l’accesso diretto ai documenti richiesti, e chiedono con forza che l’amministrazione comunale agisca senza ulteriori ritardi per garantire trasparenza e rispetto delle regole democratiche.

«Nonostante le interlocuzioni avvenute con il direttore della Fondazione Pescheria, che sembrava aver accolto le istanze riformulate e semplificate dai consiglieri durante un incontro a fine ottobre, nulla è stato fatto per adempiere agli impegni presi.

L’amministrazione comunale non ha mai formalmente invitato i richiedenti a rivolgersi direttamente alla Fondazione, confermando di fatto la responsabilità dell’amministrazione stessa nell’evasione della richiesta. A fronte di questo comportamento, ci troviamo costretti a diffidare l’amministrazione comunale e a richiedere un immediato intervento per garantire il rispetto delle norme e il diritto all’accesso, garantito sia dalla legge sia dal Regolamento del Consiglio Comunale. Non escludiamo, in assenza di riscontri entro sette giorni, di procedere con segnalazioni formali alle autorità competenti».

«Questo inaccettabile ritardo nella risposta alimenta il sospetto di opacità e di una deliberata volontà politica di ostacolare l’esercizio del loro mandato. Il controllo democratico è alla base del funzionamento delle istituzioni, e il nostro ruolo di opposizione non deve essere svilito o ostacolato. Le risorse pubbliche devono essere gestite con trasparenza, e i cittadini hanno il diritto di sapere come vengono impiegati i fondi della comunità. La pazienza è finita e ci siamo francamente stancati di questo atteggiamento ostruzionistico da parte di chi continua a trattare i consiglieri di opposizione come se fossero di serie B. Lo abbiamo visto chiaramente anche mercoledì in aula, dove è emerso che i consiglieri di maggioranza godono del privilegio di incontri dedicati con la struttura amministrativa del Comune, al punto da includere la riunione di maggioranza tra i momenti istituzionali da introdurre in delibera. La maggioranza, invece di predicare che siamo noi a danneggiare l’immagine della città, dovrebbe sollecitare gli enti che fanno capo ai loro assessori ad adempiere alla legge. Perché chi viola la legge danneggia la città, non certo chi chiede trasparenza, chiarezza e informazioni».