PESARO – Contro il bullismo e i pericoli della rete. Crescono i reati informatici a causa del lockdown e del maggior tempo passato sui social.
È arrivata anche a Pesaro la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato “Una vita da Social” nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, nell’ambito del progetto Generazioni Connesse.
Ancora una volta la Polizia di Stato è scesa in campo al fianco dei ragazzi per un solo grande obiettivo: «Fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime».
Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi.
Dalla ricerca di Skuola.net per “Una Vita da Social”, però, emergono anche altri fattori interessanti che spesso i Millennials e la Gen Z tengono ben segreti. Emerge infatti che 1 ragazzo su 3, sul proprio social di riferimento, possiede un account falso. Sono circa il 28% quelli che dichiarano di averne uno oltre a quello “ufficiale”, mentre il 5% è presente ma solo con un fake. Perché questa identità anonima? Principalmente per conoscere gente nuova senza esporsi troppo online (26%), oppure per controllare i propri amici senza che loro lo sappiano (21%) nonché per controllare tutti quelli da cui sono stati bloccati (20%). Non manca chi ricorre ai fake per controllare il proprio partner (10%) o chi cerca di sfuggire dal controllo dei propri genitori (il 4%). Non manca tuttavia uno zoccolo duro, neanche così piccolo, che vive per i like.
Per quanto concerne la tappa pesarese della campagna “Una Vita da Social”, nella mattinata del 16 marzo 2022, in Piazza del Popolo, le scolaresche degli istituti di Istruzione locali (100 alunni delle terze medie e delle prime classi superiori), sono state accolte all’interno del percorso didattico per loro allestito dalla Polizia Postale nel grande truck brandizzato multimediale e nella Sala Laurana della Prefettura., ovviamente nel pieno rispetto delle misure anticovid in vigore.
In tale contesto gli operatori della Specialità, con la supervisione del Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per le Marche di Ancona Alessandra Belardini ed avvalendosi di attrezzature elettroniche d’avanguardia, hanno fornito importanti informazioni sui pericoli che la rete a volte può nascondere, sensibilizzandoli ad un utilizzo consapevole e di conseguenza sicuro di internet. In particolare ha rilevato che con il lockdown i reati connessi alla rete sono aumentati del 98% tra pedopornografia, adescamenti, cyberbullismo, diffamazione, revenge porn.
All’evento hanno partecipato, quali testimonial d’eccezione, i due atleti del gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato Agente Scelto Andrea Caiaffa, campione della specialità del lancio del peso e Agente Scelto Aurora Ponselè, campionessa per la specialità nuoto gran fondo, oltre al pesarese Jordan Valdinocci, atleta professionista di Kickboxing K1 e attuale Campione del Mondo per la categoria 67 Kg.
Gli studenti ha mostrato grande interesse per le tematiche affrontate, interagendo, ponendo tantissime domande ed effettuando interventi estremamente pertinenti, a conferma dell’attualità e dell’importanza che per essi rivestono tali argomenti.