PESARO – Porto in secca e barche ferme. Il vicepresidente del Consiglio Regionale Andrea Biancani chiede un «dragaggio immediato».
Una richiesta che in realtà era stata avanzata da tempo, attraverso diverse interrogazioni per interventi per il porto di Pesaro a cominciare dai dragaggi fino a progetti strutturali come la cassa di colmata e l’individuazione di un’area di deposito a mare, che permetterebbero di dragare più spesso e a costi inferiori.
«Da qualche settimana è arrivata una buona notizia – racconta Biancani – in quanto è pronto finalmente l’accordo di programma tra Autorità Portuale e Regione per realizzare gli studi scientifici necessari a individuare in quale punto del mare realizzare l’area in cui depositare le sabbie dragate dai porti. L’accordo è possibile grazie ai 200 mila euro di fondi regionali, già annunciati a settembre a seguito di una mia interrogazione».
Ma c’è altro: «Da tempo sollecito i dragaggi, ovvero le attività di rimozione e abbassamento dei fondali dei porti. Si tratta di interventi molto costosi perché le sabbie e i detriti estratti, se non ci sono aree di deposito a mare idonee e casse di colmata, devono andare in discarica con costi di smaltimento molto alti. Avere un’area di deposito a mare e la vasca di colmata ci permetterebbe di poter dragare i nostri porti molto più spesso e a costi ridotti.
Ricordo che a Pesaro sono anni che è stata finanziata anche la realizzazione di una vasca di colmata con un finanziamento nazionale di 11 milioni, ma sui lavori non ci sono ancora tempi certi nonostante numerosi solleciti. A ottobre l’Autorità Portuale ha però comunicato che il progetto preliminare è stato inviato al Consiglio Superiore dei lavori pubblici, da cui si attende ora l’approvazione tecnico-funzionale. Gli 11 milioni copriranno anche i costi di un importante dragaggio del porto-canale, sempre più urgente, visto che alcune parti, a breve, saranno inutilizzabili, perché il fondale è troppo basso. A questi fondi vanno anche sommati 1,8 milioni di euro dell’Autorità Portuale, che ha annunciato un dragaggio dell’imboccatura del porto. Di nessuno dei due interventi, nonostante 12,8 milioni a disposizione, ad oggi, si conoscono le tempistiche e, purtroppo, non sono nemmeno partite le analisi dei materiali dei fondali, necessarie prima di poter procedere alla fase di progettazione esecutiva e quindi avere dei tempi certi di realizzazione».
«Spero – conclude Biancani – che come accaduto per l’area di deposito a mare, alla fine, Autorità Portuale e Regione, prendano atto dell’urgenza dei miei solleciti e avviino i lavori del dragaggio e della cassa di colmata, visto che i soldi ci sono e non si può attendere oltre. Il porto di Pesaro potrebbe essere un fiore all’occhiello delle Marche, contribuendo allo sviluppo economico e turistico, e mi auguro che ci sia da parte della Regione e, in particolare, dell’Autorità Portuale una reale accelerazione su questi interventi. La profondità del fondale del porto di Pesaro, infatti, potrebbe diventare un problema grave per tutte le attività presenti: pesca, diportismo e cantieristica».