Pesaro

Porto di Pesaro, Biancani: «Finanziati due dragaggi, ma tutto è fermo»

Il consigliere Pd: «Serve più pescaggio per renderlo attrattivo per le attività economiche e diportisti. Noi dimenticati»

Il porto di Pesaro

PESARO – Interventi al porto di Pesaro, tutto fermo. A dirlo è il consigliere regionale Andrea Biancani: «Servono lavori urgenti per renderlo più accessibile e attrattivo per gli operatori economici, gli investitori e gli appassionati. Lo scalo ha gravi problemi di pescaggio, ovvero di profondità delle acque, con relativi limiti ad accogliere le imbarcazioni, a danno degli operatori economici e dei diportisti. Al contrario, un porto con un buon pescaggio è un’infrastruttura più accessibile, in grado di dare valore agli investimenti fatti in questi anni dai privati e di attrarre nuove attività e risorse».  

Il consigliere precisa: «Ad oggi è tutto fermo – commenta Biancani – Ormai la situazione è emergenziale, se si aspetta ancora, a breve una parte del porto canale sarà inutilizzabile, perché il fondale sarà troppo basso. Nonostante 11 milioni a disposizione l’Autorità Portuale sembra immobile, al di là degli annunci, non ha dato tempi certi per nessuno dei lavori previsti. Ad essere già finanziati sono ben due dragaggi, uno finanziato con 1,8 milioni dall’Autorità Portuale e uno finanziato a livello nazionale, insieme alla realizzazione di una cassa di colmata, con 11 milioni, ma è tutto fermo. Inoltre, è prevista da tempo l’individuazione di un’area di deposito a mare mai avviata. La vasca di colmata e l’area di deposito a mare – spiega Biancani – sono fondamentali per ridurre i costi dei futuri dragaggi e aumentarne la frequenza. Infatti, i materiali estratti dal fondale con il dragaggio vengono divisi in base al livello di contaminazione. Le sabbie pulite possono essere usate per i ripascimenti per le spiagge, una serie di altri materiali può essere depositata in specifiche aree a mare, mentre il resto può essere depositato in una vasca di colmata. Senza l’area a mare e la vasca, i detriti estratti devono andare in discarica, con costi notevoli».

La vasca di colmata è stata finanziata già dal 2021 con un fondo nazionale di 11 milioni, a copertura sia della realizzazione della vasca, sia di un importante dragaggio del porto canale. Ad oggi però non c’è un progetto definitivo dell’opera, che deve essere destinata solo al porto di Pesaro e non a tutti i porti regionali; e non sono iniziati nemmeno i sondaggi del fondale per la “caratterizzazione”, ovvero l’analisi, della composizione dei materiali del fondale, assolutamente necessaria prima di poterli estrarre.

«Ho più volte sollecitato l’Autorità ad accelerare sul dragaggio senza ottenere risposte concrete. Sono dispiaciuto – conclude Biancani – che, nonostante le segnalazioni sull’urgenza di questi interventi, il nostro porto non sia stato considerato al pari degli altri e sia stato lasciato indietro su tutti gli interventi dall’Autorità Portuale».

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