PESARO – Il prefetto Vittorio Lapolla è molto chiaro rispetto alla movida che si è vista nello scorso fine settimana. Ha convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per mercoledì. E questa è la chiave di lettura. «Prenderemo in considerazione ogni opzione possibile al fine di evitare assembramenti e comportamenti in violazione delle prescrizioni di legge».
Durante questo secondo fine settimana della cosiddetta “Fase 2”, sono proseguite le attività di controllo sull’osservanza delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel territorio di questa provincia. Nelle giornate del 22, 23 e 24 maggio, sono state controllate 2.709 persone con la contestazione di 20 violazioni per assembramenti e divieti non rispettati.
Sono stati compiuti 790 controlli alle attività commerciali senza la contestazione di illeciti.
I controlli sugli spostamenti hanno raggiunto complessivamente il numero di 75.885 con 1.927 contestazioni di violazioni, tra le quali 10 denunce per falsa attestazione e/o dichiarazione, 3 denunce per inosservanza del divieto di allontanamento dalla propria abitazione per le persone in quarantena e 15 denunce per altri reati.
Per gli esercizi commerciali il numero totale dei controlli ha raggiunto quota 30.479, con 25 illeciti rilevati e la chiusura provvisoria di 5 attività.
Il prefetto Vittorio Lapolla ha convocato per mercoledì 27 maggio un Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica allargato alla partecipazione dei Comuni rivieraschi per una disamina puntuale di quanto accaduto nello scorso fine settimana e per valutare, d’intesa con i sindaci, l’adozione delle misure che si renderanno necessarie per contrastare con la massima efficacia i comportamenti non in linea con le prescrizioni di legge.
«La risposta della stragrande maggioranza della popolazione di questa provincia – afferma il prefetto – è sempre stata caratterizzata da senso civico e comportamento responsabile; ciò ha contribuito a far scendere in modo significativo la diffusione del contagio. Occorre evitare che tutto questo sforzo, tutto questo impegno venga vanificato da chi non appare consapevole del fatto che simili comportamenti, oltre a un gravissimo danno alla salute dei cittadini, possono portare a nuove restrizioni, a nuovi divieti e nuove chiusure recando un danno incommensurabile a tutto il sistema economico-sociale della provincia, già fortemente segnato da due mesi di lockdown. È un tema che tutte le città italiane, dalle più grandi alle più piccole, sono chiamate ad affrontare».