Pesaro

Prefettura Pesaro, 621 domande per “emersione” rapporti di lavoro irregolari

Con il "Decreto sostegni" via alle pratiche per regolarizzare stranieri non comunitari presenti nel territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020

La prefettura di Pesaro
La prefettura di Pesaro

PESARO – Lavoro irregolare, 621 domande di emersione. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Pesaro e Urbino, a decorrere dal 1° giugno 2020 ha avviato la procedura di “emersione” dei rapporti di lavoro irregolari (procedura di regolarizzazione di rapporti lavorativi con cittadini italiani e stranieri, ndr.) riguardanti anche lavoratori stranieri non comunitari presenti nel territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020, in base a quanto dislosto dal decreto “Rilancio”. Sono state ricevute complessivamente 621 domande di “emersione” e l’istruttoria è iniziata immediatamente con le prime convocazioni delle parti interessate.

La procedura prevedeva l’acquisizione di documentazione e di notizie riguardanti sia il datore di lavoro sia la sistemazione alloggiativa del lavoratore, con l’aggiunta della prova della presenza del lavoratore dipendente nel territorio nazionale in data antecedente all’8 marzo 2020. 

Già dalla metà del mese di settembre dell’anno 2020 era stato istruito il 40% circa delle domande totali, di cui 61 definite, ed erano state convocate le parti interessate di 70 procedimenti.

Al fine di accelerare comunque le attività istruttorie per l’“emersione”, l’Ufficio ha ottenuto l’approvazione di un progetto, finanziato con il Fondo F.A.M.I. (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) che ha avuto avvio il 15 settembre 2020, in parte destinato a potenziare i servizi in materia di immigrazione, attraverso il quale è stato possibile completare la fase istruttoria del 98% delle domande totali entro la fine dell’anno con la definizione di altri 93 procedimenti e la convocazione delle parti interessate di 111 procedimenti.

L’attività, proseguita speditamente anche nel corso del primo trimestre dell’anno corrente, ha consentito di concludere altri 77 procedimenti, con circa 89 convocazioni, e di tenere pronte le ultime 390 per la fase conclusiva, ossia la convocazione delle parti per la definizione, realizzata entro il mese di giugno scorso, anche grazie all’apporto del personale interinale nel frattempo assegnato all’Ufficio dal Ministero dell’Interno.