Pesaro

Progetto Fox Petroli, Pesaro No Gnl: «Carenze nella sicurezza, il Ministero ritiri l’autorizzazione»

Malini di EveryOne Group: «Scritto ai Vigili Del Fuoco, chiediamo una relazione obiettiva. Tanti dubbi non chiariti»

Le cisterne Fox Petroli a Pesaro

PESARO – Impianto gas liquefatto, continuano i dubbi e le perplessità. Roberto Malini di EveryOne Group e Pesaro No Gnl parla della recente visita della commissione Ambiente del Comune alla Fox Petroli.  Il tema è l’ipotesi impianto liquefazione del gas. Il caso è balzato recentemente alle cronache scatenando reazioni delle associazioni della politica. Non solo l’esposto, ma anche il ricorso al Tar.

«I componenti, guidati dal consigliere Lorenzo Lugli (Movimento 5 Stelle), hanno posto ai vertici dell’azienda domande sulle misure di sicurezza dell’impianto di liquefazione del gas naturale (GNL) previsto nel quartiere Tombaccia. L’amministratore delegato Marco De Simoni, affiancato da Roberto Berloni, ha illustrato le soluzioni previste per mitigare i rischi, dichiarando che il centro di controllo elettronico dell’impianto sarà in grado di sollevarsi di un metro dal suolo in caso di allarme per esondazione del fiume Foglia. Inoltre, per rassicurare i consiglieri, i rappresentanti di Fox hanno affermato: “Dobbiamo realizzare dei muri di contenimento alti quattro metri a protezione, una barriera in grado di resistere anche a un colpo di artiglieria”. Una prima analisi del progetto mette però in luce gravi criticità che mettono in dubbio l’efficacia di queste misure e la reale sicurezza dell’impianto».

Malini prosegue: «L’azienda dichiara di voler proteggere l’impianto con un sistema di sollevamento del centro di controllo, muri di contenimento e monitoraggio elettronico, ma nessuna di queste soluzioni risulta testata in condizioni reali di rischio. Non possiamo accettare che un impianto di tale pericolosità venga realizzato in un’area a elevato rischio idrogeologico e sismico senza solide garanzie di sicurezza e nei pressi dell’abitato. Fox Petroli non ha dimostrato l’efficacia delle misure di protezione proposte, che non possono essere considerate affidabili senza dati concreti e test verificabili. Non si può sperimentare la sicurezza della città su un progetto che presenta lacune strutturali evidenti».

Secondo il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Marche, il quartiere Tombaccia è classificato come zona a elevato rischio alluvionale.

L’ambientalista incalza: «L’analisi evidenzia anche che il progetto ignora completamente gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione residente. L’impianto e il continuo traffico di autocisterne rilasceranno particolato ultrafine, ossidi di azoto e metano, con un aumento del rischio di tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie. Fox Petroli non ha fornito alcuna valutazione sui livelli di emissioni e sui loro effetti sulla salute pubblica. Fox Petroli non ha chiarito come i Vigili del Fuoco potrebbero intervenire in caso di alluvione o terremoto seguiti da un incidente industriale, né ha fornito dati sulla gestione di un eventuale errore umano».

Il comitato ha quindi trasmesso un appello ai Vigili del fuoco «affinché siano obiettivi nello scrivere la loro relazione sulle possibilità di intervento in caso di incidente. Alla luce di queste gravi carenze, EveryOne Group e i cittadini del comitato “Pesaro NO GNL” chiedono che venga subito avviata una revisione della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e che le istituzioni si assumano la responsabilità di garantire la tutela della salute pubblica e della sicurezza della città».