PESARO – Una via per una studentessa istriana gettata in una foiba, è polemica in consiglio comunale.
Respinta, con 14 voti contrari e 9 favorevoli, la mozione presentata dal consigliere Daniele Malandrino sull’intitolazione via, piazza o luogo pubblico significativo alla martire Norma Cossetto, «studentessa istriana vittima di sevizie e violenze e poi gettata in una foiba».
Per Petretti, Forza Pesaro #Ungranbelpo, ha sottolineato come, «la vita, la storia politica, gli studi e la famiglia non risultano relazioni con la città di Pesaro, né riesco a individuare un luogo appropriato stante quanto previsto dall’art. 8 del nuovo Regolamento sulla toponomastica». Inoltre «a Pesaro già esistono luoghi che ricordano la tragedia delle foibe».
Andreolli, Lega ha ribattuto: «Non mascheriamo dietro tecnicismi una valutazione politica, a mio avvisa errata. È il ricordo di una storicità perché non ci sono altri monumenti dedicati a questa tragedia».
Murgia, Una città in Comune ha chiuso i discorsi: «Non è solo il metodo che viene contestato. Esprimo indignazione verso questa mozione e mi faccio portavoce dell’Anpi provinciale che, di fronte a varie intitolazioni a Norma Cossetto, ha espresso la sua contrarietà ai tentativi di riscrivere la storia ripetutamente. Nessuno mette in dubbio la tragedia delle Foibe, ma se davvero si volesse portare onore alla memoria di Norma Cossetto sarebbe più opportuno utilizzare i monumenti esistenti con appuntamenti e approfondimento dedicati alla sua figura. Di fronte a questa mozione invece si vede il tentativo, inaccettabile, di strumentalizzare la figura di una donna per motivi politici».