PESARO – Il Siulp, sindacato di Polizia risponde al sindaco Matteo Ricci rispetto alle critiche sulla gestione dell’ordine pubblico, tanto da spingerlo a scrivere al ministro Lamorgese. Il sindaco ha parlato di “gestione inadeguata”
Il segretario provinciale del Siulp Marco Lanzi esprime la sua totale «solidarietà al sindaco Ricci per quanto avvenuto mercoledì sera: la sfera e il ruolo personale non devono essere mai confusi con gli incarichi e le responsabilità politiche.
Se qualche manifestante riteneva di voler far sentire la propria voce al primo cittadino della città avrebbe dovuto
farlo davanti al Comune e non certo davanti alla sua abitazione privata. È stata un’azione meschina e vigliacca.
Purtroppo chi ha condotto una minoranza dei manifestanti che poco prima si erano riuniti in Piazzale della Libertà
sotto la casa del sindaco ha già in passato condotto iniziative ed azioni violando palesemente le normative esistenti».
Quanto alla gestione dell’ordine pubblico Lanzi sottolinea: «Ci sorprendono le parole del sindaco che si appella al Ministro Lamorgese denunciando una gestione dell’ordine pubblico del tutto inadeguata: «Come è possibile – ha commentato in un video – che sia stato permesso un corteo sotto casa del sindaco senza che nessuno sia intervenuto? Spero che il Ministro intervenga».
Accuse, quelle del sindaco, che sotto alcuni aspetti ricalcano quanto accaduto lo scorso Ferragosto, quando in
occasione degli innumerevoli assembramenti creatisi lungo il nostro litorale, aveva scaricato tutte le responsabilità sulle Forze di Polizia, determinando in pratica le dimissioni dell’allora Comandante della Polizia Locale Galdenzi».
Lanzi precisa che «L’interesse primario da difendere in occasione di un servizio di ordine pubblico è l’incolumità e la sicurezza dei manifestanti e della cittadinanza: in pratica è necessario fare di tutto affinché nessuno si faccia del male.
Non ci risulta che mercoledì sera si siano verificati atti di violenza nei confronti di persone o danneggiamenti di beni
privati o pubblici.
In quanto il sindaco non ha rivestito e non riveste alcun ruolo nella stesura delle direttive emanate dal Governo
rispetto all’utilizzo del Green pass e alla gestione della crisi pandemica Covid-19, nessuno poteva prevedere che a qualcuno potesse venire in mente di dirottare parte dei manifestanti sotto l’abitazione privata dello stesso sindaco.
Fermare o bloccare con la forza dei manifestanti costituiti da interi nuclei familiari con molte donne e bambini e che comunque non esibivano atteggiamenti violenti avrebbe potuto far degenerare la situazione mettendo, sì
in questo caso, a rischio l’incolumità dei partecipanti al corteo e dei tanti cittadini che affollavano le vie del centro.
Coloro che hanno violato le prescrizioni e le autorizzazioni relative all’evento dovranno essere chiamati a
risponderne personalmente di fronte alle Autorità competenti, senza sconti e con fermezza: chi vuole manifestare ha tutto il diritto di farlo ma nel pieno e totale rispetto della legalità. Come in tante altre occasioni, apprezziamo il lavoro delle Forze di Polizia che sono riusciti a gestire una situazione difficile evitando che anche una sola persona si facesse del male».