PESARO – Altri medici lasceranno il Dipartimento di Salute Mentale di Pesaro, è emergenza.
A segnalare il problema è Andrea Biancani, Vicepresidente del Consiglio regionale. «A gennaio altri medici potrebbero andarsene se i vincitori del concorso saranno assegnati altrove o non saranno tutti assegnati nell’unità di Pesaro. Oltre ai pensionamenti le dimissioni, per andare a lavorare in altre regioni o nel privato, sono sempre più frequenti, per via del contesto lavorativo estremamente logorante dal punto di vista psicofisico, soprattutto alla luce della carenza di organico. Sono già state chiuse le sedi distaccate nei Comuni di Pergola, Fossombrone, Mondolfo e Vallefoglia, togliendo un servizio all’entroterra, e sono a rischio sia l’apertura stabile del reperto di psichiatria, sia la copertura del resto dei servizi».
Il consigliere sottolinea che «molte famiglie stanno faticando ad avere le prime visite, fondamentali per la presa in carico e l’avvio dei programmi terapeutici individualizzati. Il distretto di Pesaro serve un bacino di 280.000 persone. In una situazione ottimale dovrebbe contare su 28 psichiatri. Per far funzionare le cose, tuttavia, basterebbe un minimo di 17 psichiatri, quanti erano fino al 2019. Ad oggi, però, gli psichiatri sono appena 11, con uno a tempo determinato che finirà a gennaio ed uno che ha ottenuto il trasferimento in Emilia-Romagna.
A gennaio saranno quindi 8 i medici a disposizione, con almeno altri due che hanno già evidenziato la volontà di andare via, partecipando a concorsi in altre regioni, viste le condizioni di lavoro troppo gravose; si arriverebbe così ad appena 6 psichiatri».
Senza rinforzi, aumenta sempre di più il carico di lavoro sul personale, in un settore in cui lo stress e il rischio di burnout sono elevatissimi.
Anche grazie alle sollecitazioni fatte nei mesi scorsi in Consiglio Regionale, è stato lanciato un concorso a cui hanno partecipato 5 medici disponibili a lavorare al servizio di Pesaro ma, «da quanto mi è stato riferito da alcuni operatori, la Regione sembra non volerli assegnare tutti al servizio di Pesaro, nonostante la gravissima carenza di personale. L’assurdo è che in altri territori, dove la situazione è sicuramente migliore, come ad esempio a Urbino, dove a fronte di 80.000 cittadini, servirebbero 8 psichiatri e sono 7, mentre a Pesaro, con 280.000 residenti, a fine anno ne rimarranno 8 su 28».
Biancani chiude: «La mancanza di psichiatri mette sempre più a rischio i numerosi servizi che devono coprire. Mi auguro, quindi, che l’ASUR assegni tutti i medici disponibili, in particolare quelli che hanno già superato il concorso, a questo servizio, fondamentale per tantissimi cittadini fragili e le loro famiglie, le quali, senza servizio pubblico, saranno sempre più costrette a seguire i propri cari in casa, a loro spese e con il loro lavoro di cura».