Pesaro

Pesaro, il pusher viaggia in taxi: arrestato. Era in Italia con un altro cognome

Si tratta di un 33enne albanese espulso dall'Italia ma rientrato grazie al cambio di cognome dopo il matrimonio. L'operazione della squadra mobile

La droga e il bilancino sequestrati dalla squadra Mobile

PESARO – Scende dal taxi e viene riconosciuto. A casa aveva la droga, arrestato. Espulso dall’Italia era rientrato con il passaporto col nome della moglie.

Soprattutto nei fine settimana l’attenzione del personale della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile pesarese, si è focalizzata sulla tipologia di droga che in quel periodo temporale solitamente raggiunge il picco maggiore del consumo e di conseguenza dello spaccio, ovvero la cocaina. In tale contesto è inquadrabile la recente operazione, riportata dai media locali, che ha consentito l’arresto di un giovane nigeriano, ritenuto essere il riferimento per molti dei tossicodipendenti locali, colto nella flagranza dello spaccio di 6 dosi di eroina e della detenzione di altre 16 dosi della medesima sostanza, oltre ad altri quantitativi di marijuana hascisc e cristalli di cocaina, nonché alla denuncia di altri tre suoi connazionali coinvolti nell’illecita attività.

Nel primo pomeriggio di sabato 19 giugno, gli investigatori della Squadra Mobile, avendo notato a Pesaro due fratelli albanesi, già noti, scendere da un taxi cittadino, insospettiti hanno deciso di procedere alla loro identificazione. Nella circostanza è emerso che i medesimi avevano un cognome diverso da quello noto, avendo acquisito quello delle rispettive mogli. Proprio il fatto di essere titolare di un passaporto con nuova generalità, aveva consentito ad uno dei due, un 33enne già espulso dall’Italia, di rientrarvi senza aver richiesto la preventiva autorizzazione alle Autorità competenti, realizzando con quel comportamento un reato specificatamente previsto dal Testo Unico per l’Immigrazione, per il quale è previsto l’arresto in flagranza e la pena da uno a cinque anni di reclusione.

La perquisizione dell’appartamento occupato dai due fratelli stessi ha portato al rinvenimento, all’interno di un mobile della camera da letto, di quattro involucri di cocaina in cristalli, del peso complessivo di 7 grammi,  in parte già suddivisa in dosi pronte per essere cedute e di un bilancino, con tracce di polvere che ne indicavano l’utilizzo, materiale riconducibile al succitato 33enne. Per tale motivo quest’ultimo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per aver fatto reingresso in Italia nonostante fosse stato in precedenza espulso.

Nella mattinata del 21 giugno il giudice del Tribunale di Pesaro ha convalidato l’arresto e ha emesso nei confronti dello straniero la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Porto Sant’Elpidio, dove risiede, con obbligo di rientro in orari notturni e di firma alla polizia giudiziaria per tre volte a settimana. Contestualmente lo condannava alla pena di anni 2 di reclusione, ordinando l’espulsione con accompagnamento alla frontiera.