PESARO – La mappa per far rivivere le tappe della Liberazione di Pesaro, grazie a 4 percorsi dentro la città. Questo l’obiettivo di “In cerca di una Storia”, iniziativa promossa da ANPI Pesaro, con il sostegno della Presidenza del Consiglio comunale.
«Quattro percorsi che attraversano la città, segnati dal passato e dalla memoria – ha sottolineato Marco Perugini, presidente del Consiglio comunale –. Due principi fondamentali per acquisire consapevolezza e spirito critico e da tener ben saldi a maggior ragione oggi che, a pochi passi da noi, si sta svolgendo un nuovo e cruento conflitto».
Camilla Murgia, assessore alla Crescita e alla Gentilezza, ha poi ricordato come Pesaro sia «molto attiva nella difesa della libertà, da sempre. Ho avuto la fortuna di frequentare Anpi nella sua sede storica e i partigiani che la frequentavano, e che portavano la loro esperienza diretta. Mi sono sempre apparsi come supereroi e credo lo siano stati davvero: queste donne e uomini semplici hanno cambiato il corso degli eventi».
«La Liberazione non è un momento passato ma un luogo che dobbiamo sempre ricordare» ha aggiunto Francesco Del Bianco, presidente Anpi Pesaro. Tra i fatti riportati, c’è anche quello vissuto dai “Tre martiri”, «partigiani che, per un atto di coraggio, furono catturati, torturati, fatti camminare – per umiliazione – per il centro di Pesaro e infine giustiziati in Baia Flaminia». Racconti che testimoniano la centralità di questo territorio, nel percorso della seconda guerra mondiale: «Pesaro è stata una città di provincia che ha trovato la forza di reagire, combattere, per affermare i valori di libertà e democrazia».
Quattro i percorsi elaborati da “In cerca di una Storia”. Il primo “Dalla seconda guerra mondiale alla Pesaro antica”, prevede tappe a: Villa Molaroni, ghetto, piazzale degli Innocenti, la Benelli, piazzale Collenuccio, caduti nella guerra di Liberazione e vittime civili delle stragi nazifasciste. Il secondo, “La storia della stele e la guerra in casa”, prevede tappe a: la stele di piazzale Matteotti, carro armato, via Luciano La Marca, monumento a Garibaldi e giardino della Resistenza, parco 25 Aprile e resti della stele. Il terzo, “Il lungo tragitto dei tre martiri”, prevede tappe a: Rocca Costanza, piazza del Popolo, corso XI Settembre, porta Rimini, Campo di Marte. Il quarto, “La marina tra fascismo e guerra”, prevede tappe a: porto, collegio Zandonai, Moletto, Kursaal, istituto alberghiero.
Durante la conferenza sono intervenuti Glauco Maria Martufi, docente di geografia politica ed economica che ha ripercorso alcune vicende simbolo della Liberazione alle due classi della Leopardi (presenti in sala del Consiglio) anche grazie alle foto aeree realizzate da Carlo Betti negli anni ’40 e ’50 (suoi gli scatti dall’alto presenti nella mappa).
Poi Alessandro Baronciani, art director, grafico e illustratore. «Ci sono voluti tre anni di progettazione – ha aggiunto – per arrivare al risultato finale grazie alla tenacia di Matilde Della Fornace, vice presidente Anpi».
«Durante i sopralluoghi fatti – ha aggiunto Guido Brualdi, grafico, illustratore e musicista – ci siamo resi conto che la memoria, la storia, sono molto più vicine a noi di quanto sembri dai racconti».
«Se tutti noi siamo liberi – ha aggiunto Micaela Vitri, consigliera regionale Marche – è grazie a quanto fatto dai nostri partigiani. L’augurio che faccio ai giovani è quello di scoprire e poter ringraziare quando da loro fatto attraverso la lettura e l’esperienza che questa mappa consente».
Tutti i luoghi inseriti nelle tappe sono dotati di segnaletica con Qr code che rimandano a contenuti multimediali e che permettono di seguire il percorso attraverso Google maps visualizzabile tramite smartphone.