PESARO – Una delegazione dei Radicali Italiani Pesaro guidati da Alex Battisti e Più Europa Pesaro-Urbino con Alessandro Cirelli si sono recati in visita congiunta presso la casa circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro.
La visita è stata organizzata nell’ambito del progetto “Devi Vedere”, ideato dal movimento Radicali italiani, che intende favorire l’ingresso della cittadinanza negli istituti penitenziari del paese e l’avvicinamento ai temi ad esso legati, solitamente ignorati dai più.
La delegazione ha potuto effettuare una visita esaustiva dell’istituto previa autorizzazione dell’amministrazione penitenziaria, ottenendo accesso alle sezioni trattamentali maschile e femminile.
«Si rileva che gli edifici che compongono la casa circondariale si presentano fatiscenti: le facciate cadono a pezzi nonostante siano di costruzione relativamente recente. Durante la visita siamo stati accompagnati dal vicecomandante di polizia penitenziaria che è stato in grado di spiegare esaustivamente punti forti e problematiche della vita interna; abbiamo inoltre interloquito con diversi detenuti e detenute».
Ci sono 227 detenuti di cui 118 italiani e 24 donne. Dal sito del Ministero della Giustizia si evince che la capacità massima dovrebbe essere di 153 persone. «Siamo in presenza di un sovraffollamento significativo. Abbiamo notato l’insufficienza degli spazi di vivibilità intima: alcune stanze ospitano fino a tre persone in una metratura visibilmente inferiore ai 3 mq a testa previsti dalle normative, inoltre alcune detenute hanno segnalato problemi diffusi di mancata manutenzione ai sanitari dei bagni e alle relative tubazioni, che abbiamo constatato essere in via di otturazione provocando deficit di condizioni igieniche».
Per i radicali è «apprezzabile la presenza di attività trattamentali quali corsi musicali, giardinaggio, cucina e cura degli spazi interni, istruzione per gli adulti e università ma si rileva la scarsità di posti disponibili per la partecipazione e la difficoltà di ripresa nelle attività dopo uno stop totale nel periodo pandemico. Il semplice rinnovo della direzione carceraria ha notevolmente migliorato le condizioni di lavoro e di detenzione, la pulizia e il decoro degli spazi interni ed esterni e l’attenzione alle esigenze del personale e delle persone nei reparti: questo, che oggi è un punto di merito, dimostra come le strutture carcerarie dipendano troppo dalla capacità dei singoli direttori di interpretare lo spirito dell’articolo 27 della nostra Costituzione in materia di funzione rieducativa del condannato».
Per i radicali «c’è una scarsa attenzione generale alla cura della salute: le detenute segnalano difficoltà di accedere a visite mediche ordinarie e interventi chirurgici persino già programmati, nonché di ostacoli nell’ottenere comuni prodotti ortopedici necessari per dolori fisici».
«Sarà nostra cura presentare richiesta urgente al provveditore dell’amministrazione penitenziaria per un intervento sulla struttura pericolante di gran parte dell’edificio (già richiesto più volte anche dal personale penitenziario), per conoscenza saranno informati anche i garanti regionale e nazionale dei diritti delle persone private della libertà. Radicali e Più Europa sostengono l’urgenza di provvedimenti quali amnistia e indulto per i reati minori come misura temporanea per la risoluzione del problema del sovraffollamento carcerario, affinché questo non si ripresenti richiedono altresì il rafforzamento dell’applicazione di misure alternative ormai ampiamente previste dal nostro ordinamento: messa alla prova, semilibertà, detenzione domiciliare, affidamento ai servizi sociali. Inoltre, riteniamo necessaria una revisione radicale del codice penale con la depenalizzazione di tutti i cosiddetti reati senza vittime, primi tra tutti i reati connessi all’uso di droghe».