PESARO – Pesaro è gemellata con Rafah città palestinese su cui sono arrivati gli attacchi israeliani delle ultime ore.
il sindaco Andrea Biancani esprime solidarietà alla città nel sud della Striscia di Gaza, con cui Pesaro è gemellata dal 2002 e a cui era stato dedicato il riconoscimento della Capitale italiana della cultura (insieme a Kharkiv, in Ucraina), per rilanciare il valore della Pace.
«Oltre 700 morti in tre giorni tra cui bambini, donne e uomini innocenti. Tante persone ancora sotto le macerie e un bilancio che è destinato a salire dopo l’attacco di Israele in Palestina, che ha cancellato gli accordi sul cessate il fuoco e si è spinto fino a Rafah, colpendo civili e abitazioni. Un quadro inaccettabile che ci spinge a chiedere uno stop immediato alla guerra, senza ulteriore spargimento di sangue».
«Dopo decenni di guerre, decine di migliaia di morti e una crisi umanitaria, è inaccettabile che la politica internazionale, pur avendo approvato diverse risoluzioni pacifiche per entrambi gli stati non riesca a metterle in atto, dimostrandosi interessata ai profitti economici piuttosto che alla vita delle persone. Israele, che tra i due rappresenta lo stato più consolidato e democratico, dovrebbe essere il promotore di accordi di pace, non di attacchi sulla popolazione palestinese inerme. Parliamo spesso del popolo di Palestina, ma credo sia importante iniziare a lanciare appelli anche al popolo israeliano che è l’unico, in questo contesto attuale di scontro aperto, a potersi ribellare alle azioni del proprio governo, sempre più spesso definite “criminali” dalle istituzioni internazionali», ha precisato Biancani.
Lo scorso novembre il Consiglio comunale di Pesaro, proprio in onore al gemellaggio decennale che promuove la città con Rafah, ha approvato una mozione di indirizzo sul riconoscimento dello stato di Palestina come stato sovrano e indipendente, conformemente alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto Internazionale. «Continueremo a promuovere un cessate il fuoco contro l’indifferenza – dice Biancani -, rilanciando la Cultura della Pace che negli anni ci ha portato ad iniziative volte ad aiutare la popolazione ucraina e palestinese». L’ultimo esempio è di pochi mesi fa «quando abbiamo accolto in città Mohammed AbuSenjer, giovane musicista di Rafah che grazie all’aiuto del Comune di Pesaro e di tante associazioni del territorio, è stato accolto in città con lo status di rifugiato e, dopo aver superato gli esami, è diventato a tutti gli effetti uno studente del Conservatorio Rossini». Infine, conclude Biancani: «Spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante il valore della diversità e della fortuna che abbiamo nel vivere in un paese democratico, dove si può esprimere liberamente il proprio pensiero, senza paure o ritorsioni. Un diritto che non possiamo che difendere, ogni giorno con convinzione. Sogniamo e lavoriamo insieme ad un mondo libero e senza guerre».