PESARO – Via al recupero del complesso della Misericordia in via Battaglia, ma non al restauro architettonico della chiesa di Lazzarini.
Roberto Malini del Comitato “Pesaro città d’arte e cultura” EveryOne Group sottolinea come stanno le cose: «Il Comune ha approvato all’inizio di luglio il Piano di Recupero del Complesso della Misericordia. Il Piano cancella una parte degli impegni che le istituzioni avevano preso in precedenza nei confronti dalla società civile, in particolare il restauro architettonico a regola d’arte della splendida chiesa settecentesca, opera di Giannandrea Lazzarini, che nelle promesse avrebbe dovuto essere adibita a sala concerti, eventi ed esposizioni. Nel corso di alcuni incontri, infatti, era stata riconosciuta l’importanza di non umiliare la piccola chiesa del Lazzarini, massima espressione del suo classicismo spirituale. Questo recupero e questa destinazione d’uso culturale avrebbe giustificato la spesa di circa 300 mila euro per ogni mini appartamento: saranno 14, per una metratura di 38/45 mq ognuno. Senza il recupero del meraviglioso tempio e il suo richiamo nei confronti del turismo culturale, che senso avrebbe spendere una simile cifra per un monolocale? Eppure è quello che sta avvenendo».
Il nuovo Piano prevede che la chiesa (oratorio) sia trasformata in un centro sociale. Nessun approccio culturale, nessuna valorizzazione. «I centri sociali servono, è indubbio, ma non sono “alternative” al nostro patrimonio di cultura antica. E le case popolari servono, ma vanno costruite razionalizzando e ottimizzando le risorse. E neanch’esse sono alternative ai beni culturali. I fondi Pinqua e Pnrr sono denaro pubblico e non vanno considerati come manna piovuta dal cielo. Con quattro-cinque milioni di euro si sarebbe potuto risolvere concretamente parte del problema legato alla mancanza di alloggi per le fasce deboli, con case grandi riservate a famiglie in difficoltà e non costosissimi monolocali, che oltretutto richiederanno enormi spese di manutenzione architettonica».
Il Comitato ha inviato al Sindaco e alla Giunta comunale alcune osservazioni. «Chiediamo un nuovo incontro con l’assessore Vimini. Il restauro di qualità e la destinazione della chiesa, inoltre, sono parte dell’impegno assunto dalle istituzioni con la città: da parte nostra, abbiamo ancora fiducia che la parola data sia mantenuta, perché è parola d’onore, accordata nel corso di un rapporto di dialogo che era (e vuole essere ancora) basato sulla stima e fiducia reciproca. Nelle nostre osservazioni chiediamo infatti che si provveda a tornare a un progetto che valorizzi la storia e la cultura dell’Oratorio settecentesco del Lazzarini e del coevo Conservatorio di Tommaso Bicciaglia. È un impegno che portiamo avanti da oltre tre anni, perché rappresenta un valore di civiltà e bellezza».