Pesaro

Marche, rendiconto Regione, Vitri: «Oltre 6 milioni di euro di appalti esterni per la sanità pesarese»

La consigliera critica le privatizzazioni. «Corte dei conti cita anche l'Atim e la sua gestione problematica. Vogliamo risposte»

PESARO – Rendiconto 2023, dito puntato sulla sanità e turismo da parte della consigliera Pd Micaela Vitri. «Esternalizzazioni massicce nella sanità e quasi 8 milioni di affidi diretti nel turismo. Ecco perché ho votato contro il Rendiconto Generale per l’anno 2023, che riassume i risultati della gestione della Regione essendo composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale».

La consigliera specifica: «In sede di giudizio di parificazione del Rendiconto 2023, avvenuto il settembre scorso, la Corte dei Conti ha espresso osservazioni molto pesanti. Tra queste colpiscono alcuni dati relativi a esternalizzazioni in ambito sanitario: nel 2023 la spesa per il personale gettonista assunto tramite appalti esterni supera i 20 milioni, contro i 4 del 2022. L’AST di Pesaro-Urbino, a causa di carenza di medici di PS, di pediatria e di medicina interna, ha stipulato contratti di appalto con le cooperative per un costo complessivo di euro 6.687.945,27 (1.713.644 euro nel pronto soccorso di Pesaro, 1.162.567 euro in quello di Urbino, 1.126.496 nella pediatria di Pesaro e Fano, 1.623.322,38 in quella di Urbino, 1.061.895,88 nella medicina interna).

Privatizzazioni non solo in sanità, ma anche nel turismo tanto che Acquaroli ha creato un nuovo ente, l’Agenzia Turismo e Internazionalizzazione della Marche».

«Su quest’ultima – prosegue Vitri – il giudizio della Corte dei Conti è stato impietoso “In tale contesto, assai problematica, sotto vari punti di vista, è apparsa la gestione di ATIM (Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche), in quanto le descritte criticità concernenti i rapporti tra Regione ed ATIM , oltre a mostrare profili di inefficienza, fanno emergere il mancato rispetto di basilari principi contabili in tema di programmazione e rendicontazione e denotano una condotta dell’Amministrazione regionale elusiva dei principi di veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità del bilancio, nonché del principio di universalità che individua proprio nel sistema di bilancio dell’ente territoriale il contenitore, trasparente, di tutte le finalità e gli obiettivi di gestione, nonché di tutti i relativi valori finanziari, economici e patrimoniali in funzione di una rappresentazione  veritiera e corretta della complessa attività amministrativa svolta. Il convulso e disorganico sviluppo delle relazioni giuridiche e finanziarie tra ATIM e Regione nel corso del 2023 fa emergere un deficit di programmazione ed uno scollamento della dinamica operativa dell’Agenzia dalle finalità del bilancio regionale, tenuto conto che i rapporti tra i due enti si sono tradotti in un coacervo inestricabile di direttive ed indirizzi, spesso difficilmente inquadrabili in un lineare ed idoneo contesto programmatorio, normativo ed amministrativo; ciò rende anche la copertura di alcuni degli interventi da attuare incerta e non definita, priva di quella chiarezza finanziaria minima richiesta in riferimento all’art. 81 Cost. e insuscettibile di essere correttamente correlata alla dimensione finanziaria degli oneri derivanti dalle politiche regionali in tema di turismo”. E ancora: “ l’esercizio 2023 risulta costellato di atti e provvedimenti della Giunta e dell’Agenzia ATIM che si susseguono e si inseguono in modo frenetico, al punto, talvolta, da non consentire neppure di stabilire in modo chiaro ed organico quali siano i flussi finanziari posti a disposizione dell’organismo strumentale, mentre le decisioni di spesa appaiono poi assunte liberamente dal management dell’ente strumentale”.

Per questo chiediamo -conclude Vitri – una vera commissione d’inchiesta, non quella nominata da Acquaroli, con cui la Dirigente interna controlla se stessa, ma un organo in cui anche gli esponenti dell’opposizione possano avere le risposte dovute».

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