Pesaro

Riceci, l’assessore Aguzzi risponde a Paolini: «Non addossi su altri le competenze, abbiamo già risposto»

L'assessore regionale: «Le autorizzazioni che riguardano gli impianti di gestione rifiuti sono a capo esclusivamente degli uffici provinciali»

Stefano Aguzzi, assessore regionale alla Protezione civile

PESARO – Caso Riceci, la discarica non si farà ma le polemiche politiche restano. L’assessore regionale Stefano Aguzzi risponde al presidente della Provincia Giuseppe Paolini.

«Rimango molto meravigliato dell’uscita sulla stampa del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino che torna a richiedere alla Regione Marche la cosiddetta “interpretazione autentica” delle normative che disciplinano lo smaltimento dei rifiuti da parte dei gestori delle discariche della nostra Regione.

Innanzitutto un quesito di questo genere tra Enti diversi dovrebbe essere posto per vie ufficiali e non tramite mezzo stampa, così come già avvenuto da parte della Provincia di Pesaro e Urbino con lettera inviata alla Regione Marche il 27 giugno 2023 alla quale vi è stata puntuale risposta da parte mia e del dirigente del settore in data 25 luglio 2023. Capisco le difficoltà del presidente della Provincia su una vicenda complessa e tortuosa che ha la competenza di gestire direttamente come ente provinciale. Inutile ricordare che le autorizzazioni che riguardano gli impianti di gestione rifiuti sono a capo esclusivamente degli uffici provinciali all’interno dei quali ci sono tecnici e dirigenti che conoscono perfettamente le normative che regolano questa materia. Tuttavia nello spirito di collaborazione che intendiamo portare avanti con tutte le Istituzioni del territorio abbiamo, come sopra ricordato, già inviato risposta alla Provincia di Pesaro e Urbino».

Aguzzi ricorda: «In quella risposta sono stati elencati, con dovizia di particolari, tutti i riferimenti normativi e legislativi utili alla valutazione del procedimento in essere. Si puntualizza al presidente che le normative vigenti, sia statali che regionali, indicano, con chiarezza e nettezza, tutte le peculiarità che occorrono alla Provincia per rilasciare i propri pareri. Invito quindi il presidente Paolini a non addossare ad altri quelle che sono le dirette competenze e responsabilità dall’ente da lui presieduto.Per ulteriore chiarezza torno a ribadire che nella missiva inviata dalla Regione Marche il 25 luglio 2023 erano specificati, con precise indicazioni di legge, i punti elencati:

–      le discariche dove è previsto l’abbancamento di rifiuti non pericolosi provenienti da settori industriali devono essere poste a non meno di 2000 m dai centri abitati così come da Piano regionale al capitolo 12.

–      Il limite di 500 metri dai centri abitati vale solo per le discariche nelle quali vengono abbancati rifiuti urbani provenienti da unità familiari o attività legate dal piccolo commercio o dall’artigianato cosi come da Decreto legislativo 152/2006 art. 183 comma 1 b-ter e comunque questo tipo di discariche devono essere previste nei piani d’ambito approvati dalle Ata provinciali.

–      Qualsiasi rifiuto urbano o considerato urbano proveniente da fuori Regione deve vedere l’accordo tra le Regioni di provenienza e quella ospitante e non vi è alcuna richiesta in questo senso da altre Regioni né, tanto meno, esistono accordi sottoscritti dalla Regione Marche.

In ragione di quanto detto fin ora invito il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino a far sì che la sua struttura tecnica proceda celermente nell’iter necessario al definitivo chiarimento di questa vicenda seguendo puntualmente le previsioni di legge».

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