Pesaro

Riceci, Malini: «Progetto non ancora cancellato, basta rimpalli politici»

Dopo la manifestazione in piazza del Popolo a Pesaro l'intervento di EveryOne Group. «Il territorio non si tocca»

La manifestazione in piazza Foto di Steed Gamero

PESARO – Il tema della discarica a Riceci è tornato sotto la lente di ingrandimento. Trivellazioni e carotaggi nel terreno opzionato dalla società Aurora per costruire la discarica, hanno spinto a nuove proteste. Sabato 30 settembre si sono ritrovati in piazza del popolo i residenti e i comitati.

Con loro Roberto Malini di EveryOne Group che commenta: «Un giorno di impegno, di azione civile, con tanta gente determinata e consapevole, a difesa di Riceci, piccola località nel comune di Petriano che fa parte del paesaggio in cui fiorì il Rinascimento urbinate. Piccola località dai notevoli valori culturali, naturalistici e paesaggistici che è stata identificata quale sede ideale di una maxi discarica. Alcune aziende vogliono guadagnare una cifra spropositata nello strano business dei rifiuti, che vede ancora le discariche come una fonte di enorme guadagno, nonostante l’Unione europea promuova la prevenzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo dei prodotti ogni qualvolta sia possibile».

Di qui il rifiuto e la difesa del territorio. «Siamo ancora qui a dire no alla discarica di Riceci, dopo che tutte le istituzioni locali hanno affermato – e i loro virgolettati sono apparsi sui quotidiani – che essa si pone contro tutte le normative sul paesaggio, sull’ambiente e sulla salute. L’hanno dichiarato, ma non sono riuscite ancora a cancellare per sempre l’inaccettabile progetto. Il messaggio dato alle istituzioni e all’azienda è stato poderoso. Le leggi sono con la piazza. Leggi nazionali, regionali, europee. Leggi che dicono che Riceci non deve essere violata, che non è luogo per discariche o impianti tossici. Dicono che il suo paesaggio storico (valorizzato da Raffaello e dai maestri del Rinascimento urbinate), naturalistico e agrario-biologico deve essere protetto».

Poi il messaggio a Regione e Provincia: «Basta con questo rimpallo di responsabilità, con dichiarazioni non seguite da azioni, con l’ignavia e l’indifferenza. Siate degni, rappresentanti eletti, del mandato che vi è stato conferito».

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