Pesaro

Discarica a Riceci, Paolini in commissione d’inchiesta: «La Provincia non sapeva dell’acquisto di Aurora da parte di Mms»

Il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino ascoltato in commissione ecomafie. «Lo abbiamo appreso dopo e il membro del cda si è dimesso»

Giuseppe Paolini

URBINO – Riceci, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini, convocato questa mattina, giovedì 15 febbraio, in commissione d’inchiesta Rifiuti, alla Camera dei Deputati, ha detto di «non sapere nulla sull’acquisto di Aurora, da parte di Marche Multiservizi (Mms), non sapevo nulla». Dunque secondo il suo presidente, la Provincia era all’oscuro della decisione presa dal Consiglio d’amministrazione di Mms, del 12 dicembre 2022, di acquisire il 40% del capitale sociale di Aurora (costo dell’operazione: 3,2 milioni), la società che si propone di costruire una discarica a Riceci. Ma soprattutto, non sapeva quello che avrebbe votato il proprio rappresentante in Cda, Maurizio Mazzoli. Che poi si è dimesso.

«Non conosco Aurora, non conosco il suo responsabile o l’amministratore delegato – continua Paolini – noi abbiamo l’8% (8,6% ndr) di Marche Multiservizi e abbiamo appreso solo dopo che una quota di Aurora era stata acquisita. Poco dopo il rappresentante della Provincia (in Mms) ha dato le dimissioni».

L’audizione è stata seguita dall’agenzia Il Ducato che riporta. «Il 23 giugno 2023 il Consiglio provinciale ha espresso un voto negativo nei confronti della discarica».
«Questa mi è nuova» ha esclamato il presidente della Commissione Jacopo Morrone. «Non può venire a dire che avete votato no e il vostro mandante in Marche Multiservizi fa una cosa diversa – dice la senatrice Silvia Fregolent -. C’è un’incongruenza tra quello deciso da Mms e il pensiero della Provincia. Questo la autorizza a denunciare Marche Multiservizi in tribunale. Non è possibile che dal ‘no’ si sia arrivati ai 3,2 milioni».

E poi la smentita secondo la quale fosse stata la Provincia a concedere un’ulteriore proroga alla società riminese. Punto sollevato dall’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, convocato in commissione lo scorso 31 gennaio. «Noi come Provincia non abbiamo concesso nessuna proroga – dice Paolini – il 3 gennaio 2024 ci è arrivata una lettera dalla Regione (firmata da Lucia Taffetani) che dichiarava di estendere il piano di indagine prodotto da Aurora di altri quattro mesi a partire dal 2024. A cui la Provincia risponde permettendo altri quattro mesi di sondaggi che sono stati autorizzati, però, dal genio civile della Regione Marche», conclude Paolini.

Ma prima di andare, una richiesta: audire l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Mauro Tiviroli.

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