PESARO – Caso Riceci e commissione parlamentare di inchiesta. Ecco i risultati.
In Prefettura a Pesaro il deputato Jacopo Morrone, presidente della “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari”, ha illustrato la relazione su “Il progetto di discarica in località Riceci nel comune di Petriano”, dopo il ‘filone’ di inchiesta aperto nel dicembre 2023.
«Quindici audizioni di cui quattro svolte nella forma di testimonianze, un sopralluogo in località Riceci il 19 marzo 2024, uno specifico gruppo di lavoro composto da un magistrato e da esperti di diritto ambientale, accertamenti bancari e finanziari per verificare i flussi di denaro correlati al progetto della nuova discarica in località Riceci, in comune di Petriano (PU), l’attività puntuale dei due relatori di maggioranza e opposizione, rispettivamente l’on. Rachele Silvestri e l’on. Francesco Emilio Borrelli, hanno contribuito all’elaborazione di una articolata e complessa relazione su quel progetto, già presentata nei giorni scorsi ai Presidenti di Camera e Senato, che oggi proponiamo all’attenzione pubblica qui a Pesaro».
Questo l’incipit prima di andare a fondo. A settembre la Provincia non ha autorizzato la discarica e qualche giorno fa la Regione ha posto il vincolo ambientale. Un caso spinoso che ha portato a una commissione di inchiesta in Parlamento. Qui sono stati sentiti tutti i protagonisti principali. Compreso il sindaco di Pesaro. La commissione ha anche fatto un sopralluogo a Riceci.
«L’inchiesta – ha spiegato sinteticamente il presidente Morrone – ha avuto come obiettivo quello di approfondire le tappe principali del percorso amministrativo per il rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale (PAUR) finalizzato alla realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel territorio del comune di Petriano, in località “Riceci”, individuando e approfondendo il contesto venutosi a creare e gli elementi di criticità. L’istanza per l’ottenimento del PAUR è stata presentata alla competente Provincia di Pesaro e Urbino dalla soc. Aurora S.r.l., che a questo scopo nel 2022 aveva acquisito la disponibilità di alcuni terreni in località Riceci e che, alla fine dello stesso anno, è stata oggetto di progressiva acquisizione da parte della soc. multiutility Marche Multiservizi S.p.A., a maggioranza pubblica. Attualmente, in seguito della conferenza di servizi svolta dalla Provincia, il provvedimento è stato oggetto di diniego, su cui pende un ricorso al TAR delle Marche proposto dalla soc. Aurora srl. L’inchiesta elaborata dal gruppo di lavoro ha analizzato, tra l’altro: le tappe salienti del procedimento amministrativo e le motivazioni del diniego del PAUR; la modalità di acquisizione da parte di Aurora S.r.l. della disponibilità dei terreni nei quali realizzare il progetto; l’evoluzione del rapporto tra Aurora S.r.l. e Marche Multiservizi S.p.A., nonché i rischi assunti da entrambe, nei rispettivi ruoli, nel progetto della nuova discarica; il delicato equilibrio tra la pianificazione regionale sui rifiuti delle Marche del 2015 e un provvedimento derogatorio intervenuto dell’ATA di Pesaro e Urbino in tema di quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi conferibili nei due impianti attivi di Urbino e Tavullia; la presenza di una vecchia discarica nello stesso sedime territoriale ove verrebbe insediato il nuovo impianto, nonché le prospettive di risanamento proposte dalla Aurora S.r.l».
Il Tar, con il ricorso presentato da Aurora, si esprimerà il 19 novembre.
Poi gli interventi degli altri relatori. «Una relazione autorevole su una vicenda che è da approfondire fino al ‘midollo osseo’. Prova della vivacità e della capacità della Commissione di lavorare nell’interesse del Paese – ha affermato l’on. Borrelli, ricordando – il riscontro positivo emerso dalla mobilitazione dei Comitati di cittadini, qualificata dal punto di vista sociale, a difesa di un territorio bello e amato dove la realizzazione di una nuova discarica non inviterebbe a rimanere. Del resto nel 2025 è assurdo progettare nuove discariche. Contro questo progetto – ha commentato il commissario – ci sono argomenti validi e incontrovertibili mentre è da apprezzare che la Regione abbia messo un vincolo su quel territorio».
Anche l’on. Silvestri ha parlato del «grande lavoro che ha consentito la redazione di una relazione documentata e corposa, che si sofferma su ogni sfumatura. Tengo a evidenziare – ha aggiunto – che quattro delle quindici audizioni sono state in forma di testimonianza, una situazione rara che è stata usata in questa circostanza per poter giungere a una valutazione ottimale, così come il sopralluogo è stato importante per avere un’idea precisa della situazione del territorio. Questa – ha concluso – è la politica che ascolta i territori». Poi l’ultima frase nei corridoi della Prefettura: «Siamo arrivati ad una conclusione: attualmente la discarica di Riceci non è possibile farla».