PESARO – Discarica di Riceci, il consiglio comunale di Pesaro ha respinto la mozione di Dario Andreolli che chiedeva “L’azzeramento del CdA di Marche Multiservizi“.
Sul punto è intervenuto il sindaco Matteo Ricci. «Non si fanno discariche contro il parere del Comune e con tutta la popolazione trasversalmente contraria. Serve un piano b, ed è necessario accelerarne l’individuazione».
«La procedura ormai è incanalata, se volete chiudere la questione Riceci dovete chiamare l’assessore regionale Aguzzi e fargli chiudere la partita, inutile chiedere le dimissioni del CDA di MMS». Una questione che, ha spiegato Ricci, può essere chiusa solamente da due enti: Regione Marche, appunto, e Provincia «che deve aspettare il tempo necessario delle osservazioni per chiudere la procedura». Ancora Ricci: «Invece di fare conferenze stampa su un ricorso dello scorso maggio, Aguzzi metta nero su bianco che non ci sono le distanze. Perché questa lettera sull’interpretazione autentica del consiglio Regionale non arriva? La vogliamo fare diventare una questione politica in vista della prossima campagna elettorale? Si faccia chiarezza anche sul piano regionale dei rifiuti dei prossimi dieci anni, c’è grande confusione».
Sul tema della discarica di Riceci «mi sono scontrato pubblicamente anche con l’Amministratore delegato di Hera e di Marche Multiservizi, dal quale poi è scaturita la necessità di procedere ad un piano b», continua. «Abbiamo una riunione dell’ATA sul piano dei rifiuti, che dice sostanzialmente che il nostro sistema è basato su due discariche, quella di Monteschiantello e di Ca’Asprete, che garantiscono il normale ciclo dei rifiuti fino alla fine del 2026. Non discuteremo di Riceci, ma della necessità di fare un’altra scelta entro quella data, per il futuro del territorio. Continueremo a aumentare la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti ma una soluzione per ciò che rimane va trovata. Personalmente credo che sia molto più facile lavorare sulle discariche esistenti, piuttosto che su una discarica nuova, ma sono consapevole che qualsiasi scelta può creare tensioni, ne discuteremo».
Dario Andreolli ha sottolineato: «Mozione presentata il 5 luglio con un carattere d’urgenza che non si è perso nei mesi. Questa modalità di operare da parte dei MMS è inaccettabile. Al di là del merito, ma la scelta è stata fatta senza coinvolgimento dei comuni senza la condivisione con i cittadini è inaccettabile. E che ha creato preoccupazione sugli investimenti fatti dalla stessa società; ha creato un clima di disorientamento completo nei soci; un danno reputazionale ad azienda che opera nei servizi e con gli enti pubblici».
«È mancato un rapporto di fiducia con questo Consiglio – ha aggiunto il Consigliere -: le persone da questo nominate non possono non avere una relazione con il sindaco, la giunta e la stessa assemblea per concordare le scelte principali operate da quella società, cosa che non è avvenuta. Marche Multiservizi ha perso fiducia perché ha operato senza trasparenza e senza rispetto degli obiettivi che si poneva. Non ci sono altre strade se non chiedere le dimissioni del Cda, oltre a rifiutare il progetto di Riceci, una scelta sbagliata assunta dalla nostra società partecipata» ha concluso Andreolli.
Giulia Marchionni ha rilevato: «Non risulta alcun atto del Comune di Petriano favorevole ad avere la discarica di Riceci qui quindi su cosa si è espresso il Consiglio? Mi auguro che il presidente e i consiglieri che rappresentano la parte pubblica lo facciano davvero». «Possiamo scaricare le colpe ma il 25% lo abbiamo in tasca noi. Qui c’è la possibilità di fare un atto politico e dire “tutti a casa, ricominciamo daccapo”».
Daniele Malandrino ha detto: «Strano che un Cda non fosse al corrente della situazione. Come mai quando si sono aumentati lo stipendio tutti sono caduti dal pero? Perfettamente d’accordo per azzerare un Cda totalmente inefficiente, non sapevano nulla sulle regole relative alle discariche, nè degli aumenti degli stipendi. Che ci stanno a fare lì?».
Giampiero Bellucci: «Siamo tutti per il “no” a Riceci, una scelta sbagliata sotto tanti punti di vista». E ancora: «Aspetterei ad emettere una sentenza che dice che gli unici colpevoli sono i componenti del Cda. Di certo non hanno brillato di perspicacia o di tempismo ma mi pongo con un altro sguardo a un progetto pieno di tanti “se”. Penso che nel Cda di MMS c’è stato un racconto che ha indotto a una scelta di questo tipo».
Per Lugli: «Quello che è mancato è il confronto con i cittadini ma nell’elenco delle priorità, per primo, c’è il bloccare il progetto (e la Regione faccia sua parte). Si dovrà poi studiare l’alternativa (magari sul percorso attivato da Pesaro che segue la strategia ‘Zero Waste’, anche se a lungo termine) e pensare a cosa fare per l’immediato».