Pesaro

Riceci, il sindaco Ricci in commissione ecomafie: «Non sono stato coinvolto, i protagonisti erano già d’accordo»

Il primo cittadino: «Scontro molto forte dopo aver conosciuto il progetto. La Provincia trovi un piano B velocemente»

Ricci in commissione ecomafie

PESARO – Caso Riceci, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci è intervenuto alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

«La Regione Marche faccia suo mestiere, non c’è una programmazione, ma una grande mancanza. La Provincia trovi un piano B velocemente». Così il sindaco Ricci. «La discarica di Riceci non si farà, prima viene chiusa la vicenda e meglio è. Non si farà perché il Comune e i Comuni circostanti, che prima avevano dato l’ok, hanno cambiato opinione, perché non ci sono le distanze dai centri abitati. Abbiamo più volte sollecitato la Provincia e la Regione a chiudere la partita. La Provincia perché ha la responsabilità della procedura, e la Regione a inserire le esigenze dello smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia, in una programmazione regionale che latita. Il progetto è sbagliato, e a mio parere ci sta facendo perdere anche tanto tempo, con un danno di immagine per l’azienda molto evidente».

«Come sindaco non sono stato coinvolto, se non quando sono nate le prime polemiche, quando l’ad Tiviroli mi ha spiegato. Alle mie obiezioni e alla mia perplessità mi hanno risposto che i protagonisti della vicenda erano già d’accordo. Ma tutto nasce dal fatto che se si fosse fatta la società unica Marche Multiservizi Aset, per ciò che riguarda i rifiuti speciali il sito idoneo sarebbe stato quello di Monteschiantello. La trattativa per quella società ormai si è interrotta da diversi mesi, forse da qualche anno, e di conseguenza la Marche Multiservizi ha ricercato un luogo per lo smaltimento dei rifiuti speciali».

Ancora, «Va studiato un piano B. L’amministrazione comunale non era a conoscenza del progetto, che abbiamo scoperto quando ci sono state le prime polemiche. Abbiamo avuto uno scontro molto forte, anche con Hera all’interno della assemblea dei soci, nella quale ho chiesto logicamente di avanzare un piano B. Il consiglio d’amministrazione ha semplicemente seguito un’indicazione dell’amministratore delegato, che dava tutto per scontato avendo avuto le rassicurazioni dai comuni competenti è andato avanti e non ha avuto difficoltà a convincere il consiglio d’amministrazione che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Così non è stato, il consiglio d’amministrazione sta cercando dentro la marca Multiservizi la parte pubblica di studiare un piano B esattamente come il Comune di Pesaro gli altri comuni hanno chiesto».

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