Pesaro

Spunta un emendamento salva-Riceci, è bufera interna nel Pd. Vitri: «Scelta scellerata di Biancani»

Il sindaco di Pesaro avrebbe proposto di accorciare le distanze degli impianti a 500 metri, ora l'emendamento va all'Ata

PESARO – Spunta un emendamento salva-Riceci, è bufera politica all’interno del Pd dove la consigliera regionale Micaela Vitri attacca il sindaco di Pesaro. Tutta questione di distanze.

«Ho appreso da diversi cittadini, molto preoccupati, che nella maggioranza consigliare di Pesaro il sindaco avrebbe proposto di abbreviare le distanze degli impianti di smaltimento rifiuti dai centri abitati a 500 metri. Preciso che si tratta di un’idea non condivisa nè con chi dovrà discutere, votare ed emendare il Piano gestione rifiuti in Consiglio regionale, nè con il partito provinciale di cui faccio parte.

Non solo quindi prendo le distanze da questa proposta scellerata, ma chiedo al sindaco Biancani di non presentarla martedì in Ata e di ritirarla al più presto. Capisco bene la preoccupazione per l’aumento delle tariffe rifiuti e per il pesante tagli dei fondi dal Governo Meloni, ma i soldi non si trovano nei compromessi con chi gestisce rifiuti. Semmai, visto che la società ha importanti utili, si discutono i dividendi».

Il nodo è un impianto stimato per gestire 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi che impegnerà una superficie di 115.790 metri quadri, con una superficie di intervento complessiva di 268.000 metri quadri in zona Riceci. La riduzione della distanza potrebbe riaprire i giochi per la realizzazione della discarica, dopo i vari “no” di Provincia e Regione. La società sanmarinese ‘Aurora’ che è partecipata al 40% da Marche Multiservizi ha presentato ricorso al Tar regionale contro la bocciatura del progetto. Un caso molto complesso che ha portato a polemiche politiche ma soprattutto a una commissione parlamentare che indaga sul progetto. 

Vitri chiude: «Mi auguro che dietro a questa scellerata proposta infatti non ci sia un accordo “salva Riceci”, deciso alle mie spalle e di tanti cittadini, perché solo l’idea mi fa rabbrividire. Il piano regionale attualmente in discussione in Consiglio regionale indica 1.500 metri di distanza dai centri abitanti, a prescindere dal tipo di rifiuti smaltiti. Io credo siano persino pochi e proporrò 2 mila metri, anche perché l’Unione europea non considera nemmeno più le discariche. Mancano solo tre giorni all’assemblea Ata, ma siamo ancora in tempo per rinsavire e mettere il bene dei cittadini davanti a tutto».