PESARO URBINO – La proposta di installare un inceneritore. Secco no del Movimento 5 Stelle Pesaro.
Il Documento di Economia e Finanza Regionale, proposto dalla Giunta e approvato dalla maggioranza di centrodestra, già prevede la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti nelle Marche. Lo prevede anche il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, presentato dall’assessore Aguzzi. Sulla base dei criteri di localizzazione individuati nel P.R.G.R., la scelta potrebbe cadere sui comuni di Corinaldo e Fano.
Lorenzo Lugli, coordinatore M5S Pesaro frena: «Siamo stanchi di subire le conseguenze di scelte sbagliate prese da chi ci governa pensando solo alla convenienza economica a breve termine, ignorando i costi ambientali e sanitari che ricadranno su tutti noi. La proposta di costruire uno o più inceneritori nelle Marche, e in particolare nella provincia di Pesaro, rappresenta l’ennesimo attacco al diritto di vivere in un ambiente sano. Gli inceneritori vengono presentati come una soluzione moderna ed efficiente per gestire i rifiuti, capace di ridurre il loro volume e produrre energia. Ma questa è una grossa bugia. La combustione dei rifiuti genera ceneri tossiche che devono comunque essere smaltite in discarica, oltre a emettere nell’aria sostanze altamente nocive come metalli pesanti (mercurio, cadmio e piombo), particolato fine e nanoparticelle. Questi inquinanti penetrano nei polmoni e nel sistema circolatorio, causando gravi danni alla salute pubblica: malattie respiratorie, cardiovascolari e un aumento del rischio di tumori maligni sono solo alcune delle conseguenze documentate».
Lugli prosegue: «Un inceneritore non è solo un impianto costoso da costruire e mantenere; è anche un “mostro” insaziabile che ha bisogno di essere continuamente alimentato con rifiuti per giustificare la sua sostenibilità economica. Questo comporterebbe inevitabilmente l’importazione di rifiuti da fuori regione, aumentando il traffico pesante sulle nostre strade e aggravando ulteriormente l’inquinamento atmosferico. In definitiva, significa incentivare la produzione di rifiuti anziché ridurla, in netto contrasto con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. È importante ricordare che la Regione Marche ha già preso una posizione chiara contro gli inceneritori con la legge regionale n. 22 del 2018, che esclude esplicitamente la combustione dei rifiuti come soluzione per la loro gestione. Tornare indietro su questa decisione sarebbe un tradimento nei confronti dei cittadini marchigiani. La risposta al problema dei rifiuti non è bruciarli, ma ridurli alla fonte e riciclarli in modo efficace. La raccolta differenziata spinta, il compostaggio e l’implementazione di sistemi basati sull’economia circolare sono soluzioni concrete che hanno già dimostrato la loro efficacia in molte regioni italiane ed europee».
Poi chiude: «La costruzione di nuovi inceneritori nelle Marche sarebbe un passo indietro nella lotta contro l’inquinamento e nella tutela della salute pubblica. È il momento per i cittadini della provincia di Pesaro e dell’intera regione di alzare la voce contro questa scelta assurda. Dobbiamo chiedere ai nostri amministratori politiche più responsabili e lungimiranti, capaci di garantire un futuro più sano per noi e per le generazioni future. Non permetteremo che il nostro territorio venga violentato da scelte miopi e dannose. Diciamo no agli inceneritori: difendiamo l’ambiente e la salute».