Pesaro

Risorse ai piccoli comuni Pesaro Urbino, Pazzaglia (Civici Marche): «Rischio declino e spopolamento»

Il presidente provinciale: «Revocati investimenti per i borghi di meno di 1000 abitanti. Interpellanza»

Una veduta del borgo di Serra Sant'Abbondio

PESRO – Allarme per i piccoli comuni e per i fondi ricevuti, con l’azzeramento del Decreto Legge 34/2019

A spiegare cosa potrebbe succedere è Andrea Pazzaglia, presidente provinciale Pesaro e Urbino Civici Marche.

«La revoca degli investimenti per i Comuni con meno di 1.000 abitanti rappresenta un duro colpo per migliaia di realtà territoriali che, da anni, lottano contro lo spopolamento, la carenza di servizi e il declino delle infrastrutture. Un provvedimento che colpisce duramente anche la provincia di Pesaro Urbino, dove sono numerosi i piccoli Comuni che rischiano di vedere compromessa la loro stessa sopravvivenza.

Andrea Pazzaglia, presidente provinciale Civici Marche

Parliamo di realtà come Serra Sant’Abbondio (881 abitanti), Fratte Rosa (851), Tavoleto (831), Belforte all’Isauro (745), Peglio (646), Montecerignone (585), Pietrarubbia (577), Isola del Piano (546), Borgo Pace (522) e Frontino (294), che da anni combattono per mantenere attivi servizi essenziali, attrarre nuove famiglie e valorizzare il proprio straordinario patrimonio storico, culturale e ambientale.

A rendere la situazione ancora più preoccupante è l’azzeramento del Decreto Legge 34/2019, una misura che aveva destinato risorse strategiche ai piccoli Comuni per investimenti in infrastrutture, efficientamento energetico, digitalizzazione e sviluppo sostenibile. Questo decreto rappresentava uno strumento fondamentale per sostenere territori fragili, dando loro la possibilità di realizzare opere pubbliche indispensabili per la qualità della vita dei cittadini e per il rilancio economico».

Per Pazzaglia «Cancellare queste risorse significa lasciare le amministrazioni locali senza alcun mezzo per affrontare sfide sempre più complesse: significa mettere a rischio la coesione territoriale, costringere giovani e famiglie ad abbandonare i borghi e aggravare il fenomeno dello spopolamento.

Per questi motivi è necessario un cambio di rotta: il governo e le istituzioni devono riconoscere che investire nei piccoli borghi non è un costo, ma un’opportunità: per la crescita sostenibile, per la tutela del paesaggio, per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e per il rilancio dell’economia locale. Il nostro capogruppo in Regione, Giacomo Rossi, si è mosso esattamente su questa scia e ha promosso un’interpellanza in cui chiede alla Regione di attivarsi presso il Governo per chiedere di rivalutare i tagli apportati con la Legge di Bilancio e sostenere gli Enti Locali con misure alternative perché difendere i piccoli Comuni significa difendere l’Italia, a partire dalle sue radici più profonde».