PESARO – Un museo dedicato a Dario Fo e Franca Rame a Rocca Costanza. È questo il progetto reso possibile grazie al contributo di 2.350.000 euro stanziato dal Ministero della Cultura, per la rigenerazione degli spazi a gestione comunale dello storico complesso. Cifra che si aggiunge ai 5.400.000 euro già annunciati lo scorso dicembre, frutto dell’accordo siglato lo scorso dicembre tra Agenzia del Demanio, Ministero della Cultura-Direzione Generale degli Archivi e il Comune di Pesaro per la rifunzionalizzazione e valorizzazione del prezioso immobile.
«Dario Fo e Franca Rame sono stati una coppia straordinaria. Un punto di riferimento per il mondo della cultura. Un esempio di impegno civile e politico. Sarà un privilegio ospitare a Pesaro un pezzo di storia del nostro Paese». Sono le parole del sindaco Matteo Ricci e del vice sindaco e assessore alla Cultura Daniele Vimini, che questa mattina, insieme a Mattea Fo e Stefano Bertea della Fondazione Fo Rame, hanno presentato il progetto del museo «dal richiamo internazionale» che nascerà a Rocca Costanza.
«Siamo onorati – continua il sindaco -. È molto emozionante pensare che quello che fino a poco tempo fa era un luogo di reclusione, si trasformerà in uno spazio dove divulgare il genio, la creatività e la passione civile e il racconto delle battaglie di due artisti straordinari». Un’operazione, del valore totale di 7.750.000 euro, «Che permetterà di rigenerare ulteriormente il contenitore, arricchendolo con un contenuto di prestigio e unico al mondo. Rocca Costanza è uno dei beni più discussi della città. Un luogo complesso, ma che nei mesi scorsi ha riacquistato forza grazie all’accordo tra Demanio, Archivio di Stato, Ministero, Sovrintendenza e Comune, frutto anche del prezioso lavoro del dott. Franco Arceci. Grazie alla Fondazione Dario Fo e Franca Rame, che ha voluto fortemente che Pesaro diventasse la loro nuova casa, al Ministro Franceschini e a tutti coloro che hanno spinto in questa direzione, compresi i consiglieri del M5S e l’assessore Frenquellucci», ha concluso Ricci.
La nascita del Museo Dario Fo e Franca Rame rafforza la strategia di Pesaro, tra le dieci candidate finaliste a Capitale Italiana delle Cultura 2024. «Il nostro piano è quello di creare una rete culturale di città medie, in grado di presentare il meglio dell’offerta turistica e culturale in Italia al mondo», ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini.
Dopo il Museo Nazionale Rossini e il Museo Nazionale della Motocicletta, ora un altro grande Museo a richiamo internazionale avrà sede a Pesaro. «Il Museo Dario Fo e Franca Rame ci darà la possibilità di ospitare uno dei temi più prestigiosi legati al teatro e alla letteratura degli ultimi due secoli». Non solo, perché «ci consentirà di avere fondi nazionali per riqualificare un bene ad uso comunale. Un’operazione importante non solo per la città, ma per tutto il territorio. Dario Fo è stato legato al Rof, ma è stato anche un grande animatore culturale a livello provinciale. Franca Rame ha calcato tante volte il palco pesarese. Ricordiamo il loro rapporto con il Carnevale di Fano, il Teatro universitario di Urbino, la stagione a Urbino. E poi Gubbio, centro culturale attivissimo con cui sarà interessante costruire sinergie culturali».
Sui tempi dei lavori: «Saranno mediamente lunghi, come richiede un intervento su una struttura di questo livello. Riusciremo ad anticipare il tema dello spettacolo dal vivo e puntiamo a recuperare, per primi, i locali a piano terra, sede della Fondazione. Poi restituiremo alla città le torri di Rocca Costanza: uno spazio suggestivo da dove ammirare il panorama e realizzare spettacoli ad hoc». Gli interventi riguarderanno il seminterrato (piano delle Cavallerizze), il piano terra e il primo piano del complesso (come riportato nella cartina che si allega al comunicato stampa).
Mattea Fo, presidente della Fondazione Fo Rame, commenta la bella notizia: «Abbiamo iniziato la nostra collaborazione con la Città di Pesaro quando due anni fa il Comune ha deciso di titolare la corte di Palazzo Mazzolari Mosca a Dario e Franca. Durante quell’evento ci siamo sentiti accolti e abbiamo apprezzato l’affetto dimostrato verso i miei nonni, oltre alla sorpresa nello scoprire quanto vivo fosse il ricordo della permanenza di Dario e Franca a Pesaro durante la regia delle opere Rossiniane per il ROF. L’amministrazione di Pesaro si è dimostrata disponibile a ragionare concretamente sul progetto e siamo così riusciti a individuare una collocazione che potesse dare il giusto rilievo a un prezioso patrimonio e unisse le necessità di conservazione, tutela e valorizzazione dell’immensa varietà di materiali conservati nell’Archivio Fo Rame. Senza tralasciare l’importanza degli spazi espositivi, indispensabili per creare un vero dialogo tra archivio e museo. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato a questo progetto convinti che a Pesaro il Museo Fo Rame potesse avere un futuro. Ringraziamo tutti i soggetti che hanno collaborato al raggiungimento di questa soluzione, in particolare il Ministro Franceschini, il sindaco Ricci e il vicesindaco Vimini».