FANO – Tra le poche certezze politiche delle ultime ore c’è che l’alleanza tra M5S e Pd in vista delle elezioni regionali nelle Marche non si farà. Il tentativo in extremis fatto in quest’ultima settimana non ha portato esiti positivi ma, anzi, ha dato adito a nuove polemiche e continue e reciproche accuse.
Da una parte il centrosinistra con a capo Mangialardi che, fallito il tentativo, proverà ad andare a caccia dei voti dei grillini delusi, dall’altra parte della barricata gli esponenti pentastellati che non vogliono sentirsi gettare addosso la responsabilità di un rifiuto arrivato poco prima del novantesimo: entro le 12 del 22 agosto dovranno essere infatti consegnate in Corte di Appello le liste elettorali.
«Come mai tutti guardano all’ultima settimana dove era oggettivamente impossibile creare un accordo e nessuno racconta – pare abbia detto Mercorelli al suo staff – della disponibilità che abbiamo dato un mese fa al Pd quando loro ci hanno chiuso la porta in faccia?».
Al riguardo è scesa in campo anche la capolista del collegio di Pesaro-Urbino del M5s Marta Ruggeri: «Questa narrazione surreale e questa ricostruzione sempre parziale dei fatti hanno del ridicolo. E io a raccontare bugie agli elettori non ci sto. Se il Pd perderà il governo delle Marche sarà soltanto per la sua ottusità e per non aver saputo mediare su temi in cui i democratici, da soli, hanno fallito. La verità va raccontata anche quando è scomoda e di sicuro la verità sulla debacle del Pd nelle Marche è che non è colpa del M5s»
«Un esempio: Gostoli, segretario regionale del Pd, manca di ricordare che nel novembre 2019 ci incontrammo per verificare la possibilità che la nostra proposta contro la clinica privata di Chiaruccia venisse sostenuta dalla maggioranza fanese, vista la nuova sensibilità politica partita dal neonato governo nazionale e l’ostilità della cittadinanza al progetto.– e rincara la dose – Di tutto questo era a conoscenza anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che si era detto favorevole ad avviare un ragionamento. La miopia politica del Pd fanese impedì però di avviare la collaborazione su un tema così delicato come la salute dei cittadini e la nostra proposta venne bocciata in consiglio comunale. A Fano infatti l’ospedale pubblico è stato depotenziato per favorire la nascita di una clinica privata convenzionata.»