Pesaro

Sulla siccità interviene Ruggeri (M5S): «Non sia un pretesto per piegarsi ai piani industriali del gestore»

La consigliera regionale sulla proposta di un grande invaso per la provincia di Pesaro. «L’acqua è una risorsa pubblica, non una merce su cui fare dividendi»

La gola del Furlo

PESARO – Il tema della siccità divide e crea una ridda di voci. Sul caso interviene Marta Ruggeri, consigliera regionale del M5S: «Invaso grande unico o rete di laghi? Questo pare essere il tormentone di questa calda e siccitosa estate, che in questi giorni vede alcuni politici nostrani confrontarsi sui media a suon di affermazioni categoriche che li fanno sembrare tutti geologi. In tanti mi stanno chiedendo un’opinione sull’invaso che vorrebbe fare Marche Multiservizi».

Il tema era già emerso in primavera tramite una conferenza stampa in cui si era parlato di un invaso da 15 milioni di metri cubi e di 5 possibili siti.

«Sono dell’avviso che su questi temi bisogna prima ascoltare gli esperti in materia e produrre un’analisi costi e benefici indipendente, che tenga in debito conto anche gli aspetti di carattere ambientale e paesaggistico che caratterizzano le varie soluzioni proposte. La conservazione delle nostre risorse naturali e paesaggistiche è un valore non indifferente da mettere sul piatto della bilancia. Sarebbe un grave errore, per la politica, piegarsi supinamente ai piani industriali suggeriti, se non imposti, dal gestore di turno, in questo caso Marche Multiservizi, come purtroppo spesso è avvenuto nella gestione dei pubblici servizi».

Ruggeri prosegue: «Piani e programmi mi sembrano proposti ai sindaci con una certa insistenza, se non arroganza, tanto è vero che si minaccia di denunciare e chiedere i danni a quelli che si permettono di criticare, come successo all’associazione “Dipende da noi”, a cui va tutta la mia solidarietà e l’invito a non lasciarsi intimorire».

«Ma soprattutto non si sfrutti la crisi idrica come cavallo di Troia per imporre la gestione unica dei servizi in capo al gestore privato Marche Multiservizi, esattamente come si tenta di fare con il biodigestore. Quindi Ricci, Gambini, Paolini, Tagliolini, Tiviroli e per ultimo Carboni si rassegnino ed Aset rimanga indipendente nella gestione dei servizi “in house” per i comuni associati, come stabilito dal Consiglio Comunale di Fano, in coerenza, peraltro, con il dettato del referendum del 2011, che in troppi tendono ad ignorare. Siamo d’accordo a ragionare tutti assieme, con l’aiuto di studi indipendenti, per trovare le migliori soluzioni per il nostro territorio e per mettere al riparo i cittadini dalla mancanza di acqua, ma questa non sia l’ennesima scusa per imporre la privatizzazione del servizio anche nei Comuni che hanno scelto la gestione pubblica “in house”. L’acqua è una risorsa pubblica, non una merce su cui fare dividendi da distribuire a società holding quotate in borsa. I gestori piuttosto investano nella riduzione delle perdite d’acqua dalle reti che ammontano a più di un terzo».