MACERATA FELTRIA – Clinica e scuola, obiettivo mantenere e consolidare i servizi per Macerata Feltria. È questo il proposito di Marta Ruggeri, capogruppo consiliare di M5S, che ha incontrato la giunta comunale e che si è soffermata in particolare sulla clinica di riabilitazione Santo Stefano, sulla Rems (la Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) e sul locale istituto comprensivo.
«In Regione lavorerò per difendere e consolidare i servizi di Macerata Feltria». La questione iniziale: il Santo Stefano. «I quaranta posti letto per la riabilitazione – spiega Ruggeri – sono fondamentali sia per gli abitanti a Macerata Feltria sia per l’intero territorio del Montefeltro e l’amministrazione locale intende salvaguardare il servizio. So che il sindaco Luciano Arcangeli ha già scritto in Regione, spiegando che alla ripresa dell’attività, dopo la stretta del Covid, la struttura non è tornata a pieno regime, come invece era stato concordato in precedenza con l’assessore Filippo Saltamartini. Solleciterò concrete iniziative da parte della Regione, partendo sempre dal presupposto che il nostro entroterra non può sopportare ulteriori perdite o compressioni di servizi».
Della delegazione comunale facevano inoltre parte, insieme con il sindaco Arcangeli, il vice sindaco Giovanni Maggiore e l’assessore Andrea Sartori, che hanno accompagnato Ruggeri nella visita alle strutture in questione.
Seconda tappa, la Rems “Le badesse”. «Sia l’ambiente sia i servizi sono ben curati – specifica la capogruppo di M5S in consiglio regionale – e la struttura, essendo un ex carcere, è perfettamente adatta alle sue attuali funzioni. La coop che la gestisce ha effettuato ingenti investimenti, ma in questo momento lavora ancora in regime di convenzione provvisoria. Si auspica che la Regione consolidi questo rapporto virtuoso, rendendo permanente e definitiva la Rems di Macerata Feltria».
Visita conclusiva al nuovo asilo, una bellissima struttura inaugurata nel settembre scorso. In questo caso le preoccupazioni riguardano l’istituto comprensivo. Dopo che un pezzo di Montefeltro (Montecopiolo e Sassofeltrio) è passato all’Emilia Romagna, esiste il rischio che sia persa la direzione didattica a causa di una popolazione scolastica inferiore al numero soglia dei 400 iscritti. «Chiederò che la Regione accordi una deroga, trattandosi di un territorio che soffre i disagi tipici delle aree interne montane», conclude Ruggeri.