PESARO – Cittadella della salute, obiettivo evitare il trasferimento a l’Apsella.
Nuovi sviluppi per la vicenda dello spostamento dei servizi per la salute mentale. «Nei giorni scorsi Casa Roverella ha ufficializzato la sua disponibilità ad accogliere i servizi della Tomasello» annunciano il sindaco Andrea Biancani e l’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi, che continuano: «La struttura in pratica si è detta pronta, già pronta, al pari dell’Apsella ad ospitare uffici, personale e utenti. Ora la palla spetta alla Regione Marche, l’unica ad aver competenza in tema di sanità. Abbia il coraggio, e il buonsenso, di fare la scelta giusta: non spostare il servizio a Vallefoglia».
Casa Roverella, del Consorzio Santa Colomba di Pesaro, rientra tra le sedi (alcune delle quali presenti anche nell’Accordo siglato nel 2022 tra Comune, Regione e l’allora Asur oggi Ast) che il sindaco Biancani aveva suggerito come opzioni diverse a quelle “fuori città” previste dalla Regione per il collocamento dei servizi di salute mentale, prossimi al trasloco per la realizzazione del nuovo ospedale.
«Sul tavolo dell’ente dorico, che ha competenza in tema di sanità, sono arrivate le disponibilità di entrambe le strutture – Casa Roverella e Centro Civitas dell’Apsella – per ospitare i servizi oggi offerti dalla Rsa di Muraglia» dicono sindaco e assessore che rivendicano «la necessità di mantenere la sede a Pesaro. Abbiamo fatto incontri con familiari e personale, riunioni interne e con gli enti coinvolti, sopralluoghi sul posto, verifiche di diversi edifici, per far sì che, come richiesto dalle famiglie e dal personale coinvolto, la Rsa e le altre strutture interessate del trasferimento (le Comunità protette femminile e maschile, e l’SRR- Struttura Residenziale Riabilitativa oltre alla Rsa, ndr) potessero rimanere all’interno del territorio comunale e vicine tra loro. Una condizione imprescindibile per far sì che i pazienti possano sviluppare delle relazioni con il contesto sociale, come accaduto finora e come auspicano utenti, familiari e personale».
«In questo momento Casa Roverella e il centro dell’Apsella sono tecnicamente “alla pari”. Ora spetta alla Regione fare la scelta, ci auguriamo quella giusta, che è solo una» concludono Biancani e Pandolfi.