PESARO – Sono da poco passate le 19 a Pesaro quando Matteo Salvini, leader della Lega, è salito sul palco accolto da una piazza del Popolo piena fino alla fontana. A poche centinaia di metri, le Sardine radunate in piazzale Lazzarini, che hanno schierato il loro leader Mattia Santori.
Dalle prime parole arrivano le prime stoccate che accendono la campagna elettorale per le regionali delle Marche. «Fatemi dire, ma quanti siete? Qui, c’è qualcuno che, nell’ufficio del signor Ricci (il sindaco di Pesaro, ndr), inizia ad aver paura e a fare gli scatoloni per andare a casa». Salvini incalza: «Le Marche sono prime in Italia, per l’artigianato, ma tanti imprenditori non sono stati ascoltati, me lo hanno detto. Fare impresa nelle Marche e in Abruzzo, è un’impresa da eroi».
Poi sulle elezioni regionali di primavera: «Nelle Marche troveremo la squadra giusta, tanti imprenditori e medici si stanno avvicinando. Aspettiamo qualche giorno per scegliere i candidati migliori, poi si parte. Le priorità saranno difendere l’agricoltura e la pesca marchigiane. E poi, dobbiamo aiutare anche a Pesaro i negozi a riaprire. Altrimenti si crea il buio nelle città».
Salvini è un fiume in piena: «I marchigiani chiedono cambiamento, chiedono di mandare a casa Ceriscioli e il Pd. Il nome del candidato arriverà, prima deve esserci il progetto e la squadra. Le priorità sono evidenti: sanità, infrastrutture, sostegno al commercio e all’impresa. C’è un territorio stupendo che in questi anni è stato trascurato. Qui c’è tanta gente che si sta avvicinando e mi fa molto piacere. Stiamo ascoltando tante persone. Il centrodestra è attrattivo». E alla domanda se sarebbe opportuno sgomberare il campo togliendo il nome di Acquaroli, Salvini risponde: «Io non tolgo nessuno, i nomi non mi appassionano».
Un cenno al governo nazionale. «Conte deve andare a casa, stanno ingessando l’Italia, è tutto fermo coi loro litigi. L’unica cosa su cui si sono messi d’accordo è mandarmi a processo. Ma l’Italia e le Marche hanno bisogno di strade, autostrade, aeroporti, scuole».