PESARO – Matteo Salvini aveva querelato il sindaco Matteo Ricci. Titoli di coda sulla vicenda giudiziaria.
«Sono sempre stato fiducioso, ma è sempre una buona notizia quando la giustizia fa il suo corso – sottolinea Matteo Ricci – È stata disposta l’archiviazione, dai giudici di Milano, per la denuncia che Matteo Salvini ha presentato contro di me per diffamazione. I suoi tentativi di censura e intimidazione non trovano cittadinanza in tribunale.
I fatti risalgono ad un paio di anni fa quando durante una trasmissione televisiva parlai della vicinanza politica tra il leader della Lega e il partito russo di Putin. Ricordiamo tutti, d’altronde, i suoi apprezzamenti alla leadership putiniana, la sua foto con la maglietta con la faccia di Putin, la stessa che poi gli venne sventolata in faccia in Polonia al confine con l’Ucraina all’inizio della guerra».
Il sindaco chiude: «Tanto è bastato a Salvini per denunciarmi. E qui vorrei aprire due considerazioni. La prima è che ingolfare i tribunali per una denuncia che, evidentemente, non aveva né capo né coda, è un problema. La seconda è che tentare di risolvere controversie del dibattito politico con una denuncia per diffamazione invece che con il confronto, è sinonimo di un concetto sbagliato di democrazia.
Ora che la verità è ristabilita a Salvini dico una cosa molto semplice: pensasse a governare. Da lui ci aspettiamo risposte su quello che non sta facendo al Governo, sulle sue posizioni e alleanze europee, sui tagli al PNRR per gli enti locali, sui mancati ristori per le zone colpite dall’alluvione. Caro Matteo, dovresti saperlo, funziona così in politica».