Pesaro

Sanità, saranno 9 le case di comunità nella provincia di Pesaro Urbino: ecco dove

Carelli, direttore Ast: «Sono luoghi dove il cittadino può entrare in contatto con l'assistenza sanitaria integrata»

PESARO – Le Case della Comunità nella provincia di Pesaro Urbino saranno nove. Il direttore generale Ast Pu Alberto Carelli chiarisce la posizione dell’Ast in merito alle strutture territoriali che nasceranno nei prossimi anni.

«Nell’atto aziendale appena approvato – sottolinea Carelli – sono state inserite esclusivamente le case della comunità che verranno costruite con i fondi del PNRR. Il fabbisogno territoriale resta quello indicato dal ministero di una casa di comunità ogni 40.000/50.000 abitanti. Avendo la provincia di Pesaro Urbino oltre 360.000 utenti, queste strutture dovranno essere nove, una di queste sarà proprio nel comune di Fano. Ho ritenuto doveroso scrivere alla regione proprio per ricapitolare tutte le case di comunità e per procedere con la modifica della delibera non ancora approvata definitivamente dalla giunta regionale».

Di seguito l’elenco:
CASE DELLA COMUNITÀ FINANZIATE PNRR
Distretto 1 Pesaro

Hub Pesaro Galantara
Distretto Urbino

hub Cagli
Distretto Fano

hub Mondolfo

hub Fossombrone

CASE DELLA COMUNITÀ (fondi regionali)
Distretto Pesaro

hub Montecchio comune di Vallefoglia

hub Pesaro
Distretto Urbino

hub Urbino
Distretto Fano

hub Fano

hub Mondavio

«La casa di comunità – conclude – è il luogo fisico di prossimità dove il cittadino può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. È integrata con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, con la presenza h24, e chiunque può accedervi in maniera diretta. All’interno della struttura sono garantite le cure primarie con gli Infermieri di Comunità, presenti h12, la medicina specialistica, gli ambulatori e l’attività diagnostica, l’assistenza di prossimità e le attività socio-sanitarie. La rete di ospedali e case di comunità della provincia sarà funzionale anche per le strutture ospedaliere perché aiuteranno a ridurre la pressione soprattutto sui pronto soccorsi».