Pesaro

Sanità, M5S Pesaro: «La giunta Acquaroli favorisce il privato e i servizi sono insufficienti»

A due anni e mezzo del mandato della giunta Acquaroli pesante attacco del movimento su strutture, mobilità passiva, liste d'attesa e spese

I vertici del M5S pesarese

PESARO – I nodi della sanita dopo due anni e mezzo di Giunta Acquaroli. Il Movimento 5 Stelle ha tracciato un bilancio nella sala consiliare del Comune di Pesaro.

La consigliera Marta Ruggeri ha sottolineato: «Nel 2020, i partiti di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, UDC, Civici Marche) hanno vinto le elezioni regionali facendo promesse su promesse e giurando di voler rimettere in sesto la sanità, ma non hanno mantenuto gli impegni presi. Dovevano difendere la sanità pubblica, ma in realtà hanno stracciato ogni record nei finanziamenti a favore della sanità privata: oltre 160 milioni di euro nel 2021 tra assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale, superando persino la Giunta Ceriscioli che si era “fermata” a 155 milioni. Avevano promesso di valorizzare il personale dipendente del servizio sanitario, ma in realtà hanno spalancato le porte alle cooperative private, appaltando a società esterne interi reparti (a partire dai pronto soccorso) e innescando una fuga di medici verso la Romagna o nel privato stesso, dove vengono pagati tre volte tanto».

La consigliera di Fossombrone Gloria Mei ha insistito: «Dovevano riaprire i piccoli ospedali dell’entroterra, ma in realtà a Fossombrone continuano a mancare il Punto di Primo Intervento e i reparti ospedalieri, una struttura che doveva decongestionare Fano e Urbino. Inoltre le strutture di Sassocorvaro e Cagli si mantengono in parte attive solo per la presenza dei privati».

Claudia Vanzolini, consigliera a Pesaro ha ricordato: «Dovevano realizzare il nuovo (per fortuna non più “unico”) ospedale di Pesaro, per un investimento di circa 170 milioni di euro e un’offerta di 400 posti letto, ma non hanno ancora pubblicato il bando per la progettazione che si erano impegnati ad avviare entro lo scorso 31 dicembre. Dovevano potenziare la sanità territoriale, ma in realtà nel tempo hanno chiuso o depotenziato una decina di guardie mediche nella provincia di Pesaro e Urbino, solo in parte poi riaperte, andando ad aggravare l’affollamento dei pronto soccorso (già intasati) e impedendo alle ambulanze di concentrarsi sulle emergenze».

Il consigliere di Gabicce Evaristo Mandrelli ha sottolineato l’aspetto del confine della provincia pesarese. «Ci hanno detto che avrebbero ridotto la mobilità passiva, ma la provincia di Pesaro-Urbino continua a detenere il record regionale di pazienti che si rivolgono alla sanità di altre regioni (soprattutto Emilia-Romagna), pesando sulle casse pubbliche delle Marche per circa 40 milioni di euro all’anno. E’ chiaro che stanno favorendo il privato».

Il consigliere fanese Tommaso Mazzanti ha ricordato un’altra criticità: «Dovevano potenziare la dotazione di posti letto per acuti e post-acuti, ma la provincia di Pesaro e Urbino, insieme a quella di Fermo, detiene ancora il primato negativo di soli 2,97 posti letto per 1000 abitanti su una media regionale di 3,7. Nel conteggio sono inclusi 50 posti letto per acuti, previsti dal 2018 ma ancora non attivati concretamente. Dovevano tagliare le liste d’attesa, ma per alcune prime visite (es. neurologiche, endocrinologiche, urologiche, chirurgiche vascolari) o primi esami strumentali i tempi medi sono aumentati rispetto al 2019».

La sindaca di Montelabbate Cinzia Ferri ha chiuso: «Dovevano completare la rete del 118, ma nella nostra provincia non è ancora stato implementato il servizio dell’automedica che concentrerebbe l’intervento dei medici nelle situazioni in cui è davvero necessario. Attualmente, le postazioni che sono dotate di una sola ambulanza (medicalizzata) in orario notturno, come quella di Fano, rischiano di rimanere scoperte qualora sia richiesta l’assistenza del medico in altri territori. I medici scappano e i concorsi vanno deserti, non tutti possono permettersi una visita privata. Il Movimento 5 Stelle da sempre tiene accesi i riflettori sui tanti mali che affliggono la sanità marchigiana, e si batte con coerenza per restituirle efficacia, efficienza e dignità, nell’interesse dei cittadini bisognosi di cure e del personale sanitario».

Ecco il calendario dei banchetti informativi per raccogliere le segnalazioni dei cittadini.

Mercoledì 12 aprile (dalle 10 alle 12): Fano
Sabato 15 aprile (dalle 10 alle 12): Gabicce
Sabato 15 aprile (dalle 17 alle 19): Pesaro
Lunedì 17 aprile (dalle 10 alle 12): Fossombrone
Mercoledì 26 aprile (dalle 10 alle 12): Cagli
Giovedì 20 aprile (dalle 10 alle 12): Vallefoglia
Sabato 22 aprile (dalle 10 alle 12): Urbino
Giovedì 27 aprile (dalle 10 alle 12): Urbania
Sabato 29 aprile (dalle 10 alle 12): Mondolfo
Sabato 6 maggio (dalle 10 alle 12): Sassocorvaro
Sabato 13 maggio (dalle 10 alle 12): Pergola

© riproduzione riservata