PESARO – Ad un anno e mezzo dal governo di centrodestra il Partito Democratico ha parlato di sanità con l’ex governatore Luca Ceriscioli al circolo di Villa Fastiggi. L’incontro era organizzato dal Pd Pesaro e, dopo i saluti del consigliere comunale Luca Di Dario si è parlato del nuovo ospedale, ma anche di sanità territoriale e mobilità passiva.
Luca Ceriscioli è andato dritto al punto. «Il nuovo ospedale? Un ospedaletto poco attrattivo». L’attuale giunta regionale ha rifiutato il project financing targato Renco, azzerato il progetto e optato per una struttura da 380 posti anzichè 620 come previsto dalla giunta democrat. «C’erano 250 milioni di investimenti – ha spiegato Ceriscioli – difficile dire cosa non abbia funzionato. Posso dire che non è stato banale mettere d’accordo Pesaro e Fano sul sito. Abbiamo avuto 100 milioni di euro dallo Stato, ma dopo un anno non è arrivata la riposta del Ministero sulla convenzione, altrimenti saremmo andati avanti. Non dimentichiamo che il project aveva avuto il via libera dell’Anac». E ancora: «Oggi si poteva avere un cantiere invece di una cosa del tutto fumosa e un’Azienda sanitaria su più plessi. Quello che è avvenuto ora con l’ospedale nuovo è grave. Dare un calcio a tutto questo non era facile». Sulla politica sanitaria della Regione: «Si fanno lavorare male i professionisti. In un anno e mezzo non hanno riaperto gli ospedali che pur avevano annunciato, non hanno riportato la sanità per acuti sui territori».
Sulle scelte passate Ceriscioli ammette: «La decisione sul trasformare gli ospedali dell’entroterra non è stata popolare, ho rispettato la legge e ho fatto scelte corrette, meno per la mia carriera politica».
Critico anche il consigliere regionale Andrea Biancani: «Sul contenuto del nuovo ospedale sono state date risposte evasive. Ci hanno messo un anno per annullare il progetto precedente e ancora dobbiamo affidare gli incarichi per definire chi realizzerà i progetti. Sappiamo che entro il 30 sett 2024 dovranno essere spostati i reparti di Muraglia incompatibili coi lavori, ma ancora non c’è un cronoprogramma e soprattutto l’opera non verrà inserita nel prossimo piano triennale delle opere pubbliche. Siamo molto preoccupati sui tempi di realizzazione, saranno molto lunghi».
Per Giovanni Fiorenzuolo ex direttore Area vasta 1 «non è possibile parcellizzare le funzioni, ma occorre concentrare tutto su un unico ospedale. E’ una questione di numeri e di sicurezza delle cure. Con la scelta dell’attuale giunta regionale abbiamo una sanità dimezzata». Infine l’intervento di Roberto Rossini segretario generale Cgil sulla volontà di «aprire una mobilitazione con la Regione sulle assunzioni».
Poi Roberto Rossini, segretario Cgil Pesaro Urbino ha lanciato un messaggio chiaro: «Vogliamo aprire una mobilitazione con la Regione sul tema delle assunzioni. Così la sanità territoriale si sta scaricando sui pronto soccorso, in forte stress».
In platea l’ex primario del pronto soccorso Umberto Gnudi.