PESARO – La Regione ha presentato la sua proposta di ricollocazione dei reparti presenti nelle strutture sanitarie di Muraglia che saranno abbattute per costruire il nuovo ospedale. Una riorganizzazione necessaria per realizzare la nuova struttura ma che potrebbe essere il «pretesto per togliere reparti e servizi, in modo definitivo, alla città di Pesaro».
A esprimere questo timore è il consigliere regionale Andrea Biancani: «Lo spostamento di psichiatria a Fano sarà definitivo, dopo che già la città ha subito una chiusura del reparto per diversi mesi, perché la Regione aveva trasferito il personale a “Galantara”. Una scelta, quella dello spostamento, che non mi risulta sia stata condivisa con il territorio.
Il trasferimento dei 14 posti letto di psichiatria a Fano comporterà un notevole disservizio per le famiglie pesaresi e per l’intera comunità. La cosa più grave è che, senza reparto, si priva di un riferimento fondamentale la rete pesarese fatta di associazioni, cooperative e fondazioni che da decenni hanno attivato, in città, una serie di strutture e servizi collaterali per assistere i pazienti, alleviarne i disagi e sostenere le famiglie. Questi servizi, che hanno bisogno di funzionare in maniera integrata tra loro, si troveranno privati della componente medico-ospedaliera, che è un perno importante del sistema. Un impoverimento del tessuto non solo ospedaliero ma assistenziale che la città di Pesaro non merita e non può permettersi.
Assieme a psichiatria se ne andranno anche le due comunità protette, maschile e femminile, che accolgono i pazienti psichiatrici sempre meno autosufficienti e che le famiglie non riescono a gestire in casa. Queste due comunità, da 20 posti letto ciascuna, saranno trasferite nella nuova struttura di Mombaroccio che la Regione ha scelto di realizzare con 3,7 milioni di euro del Pnrr».
Biancani chiude: «La cosa che però lascia più l’amaro in bocca è che questi trasferimenti sono l’effetto evidente di una strategia regionale che punta a ridurre i servizi a Pesaro. Infatti, la Regione non ha inserito nessun progetto per nuove strutture socio-sanitarie in città all’interno del Pnrr, e i servizi territoriali sono sparpagliati per la città, generando confusione per gli utenti e difficoltà organizzative per il personale. Il Pnrr era l’occasione per realizzare una struttura unica, una vera Casa della Comunità, ma si è deciso di investire altrove, e ora la città è priva di spazi e perde servizi.
Una giunta che ha solo ridotto gli investimenti su Pesaro, stanziando pochissimi fondi del Pnrr solo sulla struttura di “Galantara”, e ridimensionato il nuovo ospedale, privando tutto il territorio provinciale della possibilità di avere reparti di alta specializzazione, con un taglio di ben 90 milioni di finanziamento e il dimezzamento dei posti letto».