Pesaro

Sanità, Vitri: «I medici gettonisti prendono tre volte di più dei dipendenti, così si favorisce il privato»

La consigliera ha chiesto alla Regione di accelerare sulle retribuzioni integrative. «Ma c'è troppa disparità con le cooperative»

Micaela Vitri (Pd)

PESARO – Sanità, polemiche sulla disparità di trattamento economico dei medici gettonisti.

A sottolinearlo è la consigliera Pd Micaela Vitri: «Ho presentato in Consiglio una interrogazione sulla tempistica di erogazione del ‘compenso integrativo per prestazioni aggiuntive di medici e del personale del comparto sanità’. Ho voluto sollecitare gli impegni assunti dalla Giunta regionale con i sindacati. Mi auguro arrivino  entro luglio, ma rimane grave la disparità con i “gettonisti”. Nella risposta l’assessore alla Salute ha annunciato – precisa Vitri – che le retribuzioni integrative saranno già erogate entro il mese di luglio, come chiedevo nell’interrogazione. Si è ben guardato però di spiegare che la delibera che stanzia  5.120.000 euro destinati al personale medico più i 2.048.000 euro per il personale del  comparto sanità riguarda solo le prestazioni ‘extra’ . Per quelle ‘ordinarie’ infatti rimane la clamorosa disparità tra i professionisti dipendenti e i gettonisti delle cooperative».

Vitri precisa: «La Regione tira in ballo la remunerazione  accordata ai medici delle cooperative che lavorano nei Pronto Soccorso  affermando in una nota della Giunta “che i livelli retributivi dei dipendenti e dei gettonisti  sarebbero così paragonabili”, immaginando in questo modo una certa giustizia tra i due compensi.  E’ bene spiegare invece – incalza Vitri – che si tratta solo di prestazioni aggiuntive. Si chiedono degli  straordinari sia ai medici che al resto delle professionalità del comparto, visto che per le 38 euro settimanali previste da contratto per i medici dipendenti non cambia nulla e restano le intollerabili differenze salariali che ho, anche oggi, chiesto di  combattere e ostacolare.  Va ricordato che lo specialista dipendente ad inizio carriera prende meno di 20 euro netti all’ora, mentre un gettonista prende più del triplo e paga anche meno tasse essendo beneficiario di un trattamento fiscale agevolato. Il rischio quindi – conclude Vitri – è che dare un contributo sugli straordinari, che molti sono costretti a rifiutare per carenza di tempo,  senza intervenire sulle prestazioni ordinarie allarga la forbice dell’ingiustizia lavorativa e salariale tra il personale pubblico e quello privato».