SASSOCORVARO – L’ospedale di Sassocorvaro sempre più cenerentola della provincia di Pesaro Urbino? Dopo la pubblica denuncia lanciata dai consiglieri regionali PD Biancani-Vitri nulla o quasi sembra cambiato. Nonostante il mese di febbraio sia andato oramai in archivio, le promesse della Regione non hanno trovato ancora riscontro: al momento non ci sarebbe traccia dei venti posti letto per l’ospedale Lanciarini.
«Devono essere ancora predisposti – afferma Marta Ruggeri, consigliera regionale 5 Stelle – nonostante la giunta regionale avesse garantito con precisi impegni che sarebbero stati attivati il primo giorno del mese».
Ne conseguono alcune considerazioni: «La prima – argomenta Ruggeri – è che per l’ospedale Lanciarini prosegue uno strano limbo. Io stessa lo denunciai proprio un anno fa, chiedendone conto alla giunta marchigiana e ottenendo solo risposte evasive, per non dire del tutto inconsistenti. Il ritardo della Regione è da stigmatizzare, perché si continuano a dilazionare le risposte richieste dalla popolazione del Montefeltro riguardo al pari diritto alla salute. Ora non resta che verificare se si è trattato di un contrattempo, superabile in un arco di tempo limitato, oppure se l’attesa è destinata a prolungarsi ancora a lungo».
La considerazione ulteriore attiene invece alla coerenza fra le soluzioni adottate dalla giunta regionale e il programma elettorale dell’attuale maggioranza. «Il centrodestra marchigiano – sostiene la Ruggeri – ha sgomberato il campo dalla prospettiva degli ospedali unici, garantendo per una sanità diffusa e pubblica. Il problema è che resta uno slogan la riapertura degli ospedali chiusi dalle amministrazioni di centrosinistra e che l’impegno a favore del servizio pubblico sembra zoppicare. Si ipotizza infatti che al Lanciarini di Sassocorvaro anche il punto di primo intervento possa essere affidato al privato oppure a una collaborazione pubblico-privato».
Conclude la Ruggeri: «Negli ospedali a Pergola e Urbino, poi, si ipotizza che alcuni servizi di assistenza medica siano da affidare al personale di cooperative private. In virtù di questi e altri segnali nelle Marche, comincia a farsi largo il dubbio che, utilizzando l’attuale emergenza sanitaria come paravento, la Regione intenda procedere a esternalizzazioni striscianti nella sanità. Vigilerò sugli atti e darò battaglia per scongiurare un simile scenario».
Nonostante la Regione abbia annunciato un miliardo di investimenti in edilizia sanitaria, la struttura di Sassocorvaro è rimasta fuori. L’ospedale locale è infatti il grande escluso dal PNRR sanità nella Provincia: non c’è traccia di nessun altro tipo di finanziamento pubblico da parte della Regione previsto nei prossimi anni.