PESARO – Sculture che dialogano con lo spazio, assorbono la luce del sole, gettano le ombre sagomate sul muro. E’ questo il concetto della scultura urbana dell’artista pesarese Loreno Sguanci.
“Loreno Sguanci: sculture e spazio” porta in mostra 14 opere del Maestro che fanno parte della donazione modale fatta dalla famiglia Sguanci al Comune di Pesaro e di fatto parte integrante del patrimonio artistico della città.
L’esposizione in pizza del Popolo vede la collocazione delle sculture lignee che vanno dalla fine degli anni ’70 al 2004 in modo da ripercorrere gli ultimi trent’anni della ricerca estetico-formale di Loreno Sguanci in un luogo prestigioso e frequentato dai cittadini. Le opere mostrandosi come presenze finemente lavorate, esaltano la preziosità dell’intaglio e i totem, introversi e silenziosi, celebrano il tema del rapporto dell’opera d’arte con lo spazio urbano e dell’artista inteso come operatore culturale. Aspetti, questi, centrali nella ricerca artistica dello scultore che già dal 1970 partecipa alle maggiori iniziative in campo artistico dedicate all’arte per la città e all’attuazione delle giuste istanze democratiche di una cultura accessibile a tutti e liberamente fruibile.
«È un onore poter presentare questa incredibile mostra che porta, nel cuore della città, alcune delle sculture più significative del Maestro Sguanci; una figura amata, apprezzata e ricordata per il suo valore artistico e sociale», ha annunciato il sindaco Andrea Biancani, durante la conferenza stampa di presentazione dell’esposizione che sarà visitabile – in modo gratuito – da sabato 7 a lunedì 30 dicembre, sotto il loggiato di Palazzo Ducale (Piazza del Popolo). «Un “regalo di Natale” – l’ha definito Biancani – dal valore inestimabile, che sarà disponibile per tutti e che rappresenta la prima delle tre grandi esposizioni organizzate in occasione delle festività», le altre due saranno presentate nei prossimi giorni e includeranno le opere di Giuliano Vangi, Oscar Piattella, Bruno Bruni e Renato Bertini.
«Ho avuto il piacere di conoscere tutta la famiglia di Loreno Sguanci è uno degli artisti più significativi del territorio – ha aggiunto Biancani -; ha saputo mantenere un legame con la città di Pesaro che tanto amava e che lo ha spinto ad impegnarsi anche in ruoli istituzionali ideando, con lungimiranza, il Centro Artivisive Pescheria: un progetto ambizioso, complesso ed innovativo». Poi l’annuncio sulla mostra permanente dedicata al Maestro che «sarà diffusa su tutto il primo piano dell’ex Tribunale, tra gli uffici comunali che abbiamo deciso di predisporre per mettere in atto la razionalizzazione degli affitti, spostando il Museo Nazionale della Bicicletta e Motocicletta al piano terra», una scelta condivisa con il vicesindaco-assessore alla Cultura Daniele Vimini e il Comitato scientifico del Museo.
«Donare questa mostra temporanea alla città significa riportare in vita il lavoro di nostro padre, enfatizzando la sua personalità che lo ha fatto impegnare a 360° nella vita artistica, sociale, amministrativa e in quella culturale. Ha preso scelte coerenti, con umiltà e con l’obiettivo di creare qualcosa di bello per la sua città, che fosse disponibile a tutti – hanno continuato Maria Stella e Luca Sguanci, figli dell’artista Loreno Sguanci –. L’esposizione che andrà in mostra dal 7 dicembre rappresenta proprio questo messaggio di vicinanza con il cuore della città, piazza del Popolo; in una sorta di laboratorio unico, aperto ed inclusivo. Un’arte democratica che accoglie tutti e che rappresenta al meglio nostro padre Loreno».
Bruno Ceci che, in anteprima, delinea un quadro chiaro sull’arte di Sguanci: «Abitare poeticamente lo spazio in un movimento che proceda dall’etico all’estetico, per sconfinare nella realtà e nel paesaggio contemporaneo, si è delineata come la responsabilità, se non la possibilità che mancava, a cui la scultura dei nostri anni è stata chiamata, per scompaginare con la qualità dei propri segni, con la profondità di un ritrovato linguaggio, la linearità e l’appiattimento di un tempo saturo dall’overdose visiva dei “cattivi segni”. La lunga, problematica e rara vicenda artistica di Loreno Sguanci si è posta a pieno titolo come una delle presenze che con autentico slancio ha saputo meglio interpretare questo significativo e non rinviabile compito. Tutta la singolare differenza della sua ricerca, protesa ad una personale ridefinizione del concetto di scultura, impegnata a dissolvere i confini tra la sfera dell’arte e la dimensione della vita, è incentrata in una inedita dilatazione ambientale, con una urgente determinazione a porsi in situazione e la vocazione a farsi spazio».
«Come pochi altri artisti, questo umile e rigoroso «“artigiano dell’essere” ha saputo avvalorare la propensione del suo inconfondibile lavoro a divenire luogo, allontanando concettualmente l’idea dell’opera come sistema chiuso di segni, massa ripiegata su se stessa distanziata in una pura esibizione visiva – ha precisato Ceci -. È grazie a questa peculiarità se la sua ricerca scultorea ha potuto assumere una inedita consapevolezza dello spazio, onde quest’ultimo ha assunto una concreta connotazione formale, rivelandosi esso stesso elemento sculturale, malleabile, e non anonimo contenitore di volumi. Entro tale contesto, ove si misura tutta l’interna problematica di un operare sempre lucidamente intenzionato e, dall’altra, la sua alta capacità di sorprendere sul filo di una forma ogni possibile coinvolgimento con la realtà e con l’uomo, la scultura può rivendicare la qualità ed il rigore di una scelta, la determinazione e l’urgenza di specificarsi come vibrante produzione d’esperienza».
L’esposizione è organizzata dal Comune di Pesaro – fortemente voluta dal sindaco Andrea Biancani – con la collaborazione della Prefettura di Pesaro e Urbino, Archivio Loreno Sguanci APS, Azobé Odv e Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura.
Il Comune, le parti istituzionali e private coinvolte, ringraziano per la concessione dello spazio espositivo il Prefetto di Pesaro ed Urbino, Emanuela Saveria Greco, per aver messo a disposizione il loggiato di Palazzo Ducale.