Pesaro

Lo sfogo di un ristoratore pesarese: «Dovete arrestarmi per farmi chiudere»

Umberto Carriera, stremato dai continui decreti, sostiene che in caso di lockdown le serrande dei suoi locali resteranno alzate

Umberto Carriera

PESARO – Lo sfogo di un ristoratore, stremato dai continui decreti e pronto a farsi arrestare pur di aprire i suoi locali anche in caso di lockdown.

«Basta – spiega Umberto Carriera – qualunque decisione verrà presa dal governo d’ora in poi, i miei ristoranti non chiuderanno più. Li terrò aperti, pagherò i miei dipendenti e se ci sarà il lockdown, sarete tutti miei ospiti gratis fino alla fine di quest’ ultimo».

Questa la provocazione del titolare de La Grande Bellezza Cucina e Cantina. «Arrestarmi sarà l’unico modo per evitare di vedere che tutti i giorni le serrande dei miei ristoranti si apriranno. Sono notti che passo il mio tempo a guardare numeri, leggere dpcm, calcolare percentuali. Ci stanno prendendo in giro. Ci stanno trattando da idioti, con norme imbarazzanti, comunicazioni di massa fatte con il solo scopo di creare allarmismo e panico, create ad hoc con un nesso temporale tanto prevedibile quanto banale. I numeri? 7 mila nuovi positivi, i titoloni di qualche ore fa. Anche se avrebbero dovuto dire ben 145.000 nuovi negativi. Di questi il 95% non ha nemmeno il mal di gola».

I ristoratori e gestori di locali sono tra i più penalizzati con il nuovo Dpcm che impone la chiusura alle 24 e posti contingentati per i matrimoni. Tanto che il mondo Ho.re.ca ha espresso forti dubbi in una conferenza stampa a Pesaro.

Carriera va avanti: «Ci impongono norme inapplicabili: ti puoi sposare con 30 invitati, 35 no. Puoi invitare a casa 6 amici, non 7. Puoi cenare al ristorante fino a mezzanotte, non più tardi. Caro premier, percorri la strada che ritieni più adeguata, ma sappi che le porte dei miei ristoranti saranno sempre aperte».

Il popolo dei social si divide tra chi è pronto a restare aperto e chi non vede responsabilità civile in queste parole.