Pesaro

Siccità, le civiche di Pesaro: «Il nuovo invaso argomento scomodo ma dobbiamo prevenire»

Le liste Biancani sindaco, Forza Pesaro e Una città in Comune: «Vanno puliti anche gli invasi o saremo a rischio. Programmare»

PESARO – Estate e siccità, un binomio ormai indissolubile. La Lista Civica “Biancani Sindaco” (Evelina Anniballi, Riccardo Bernardi, Stefano Cioppi, Romina Dominici, Letizia Rocchi), Lista Civica “Forza Pesaro!” (Agostino Vastante) e Lista Civica “Una Città in Comune” (Enzo Belloni, Francesca Tommasoli) esprimono preoccupazioni e avanzano proposte.

«Avremo un’estate molto calda? Non lo sappiamo. Avremo, di conseguenza, carenza d’acqua? Non lo sappiamo ancora. Sarebbe invece di certo “buona cosa” disporre comunque da subito di una quantità d’acqua maggiore, rispetto a quella attuale. Acqua prelevabile dai bacini esistenti (Furlo, Mercatale, San Lazzaro, Mercatello), se fossero svuotati dai fanghi di risulta che ne limitano la capacità. Oppure da “quel” nuovo bacino di raccolta di cui si è parlato durante la scorsa campagna elettorale per le elezioni regionali, ma subito finito nel dimenticatoio, forse perché argomento molto scomodo. Una possibile alternativa? Rinnovare la Rete di Trasporto dell’acqua, azzerare le perdite dovute alla dispersione, utilizzare la “nuova” acqua (di fatto già prelevata), evitare ulteriori prelievi e mantenere basse le tariffe. Una soluzione facile».

Le liste fanno sapere anche che «nel 2024 la Provincia di Pesaro Urbino ha utilizzato acqua trasportata da 5.000 viaggi di autobotte. Oltre 76.000 metri cubi, al costo di oltre un milione di euro. Un costo molto alto».

Le liste però assicurano: «La realtà, però, è diversa. Nel solo 2025 sono già programmati interventi per 8 milioni di euro per la manutenzione di una rete di distribuzione che supera i 5.000 chilometri di estensione, risente molto di un territorio “complicato” dal punto di vista orografico e risale in parte al primo dopoguerra. Allo stesso tempo, si è calcolato che per intervenire sul 60 per cento dell’intera rete sarebbero necessari 500 milioni di euro, per 20 anni consecutivi di lavoro. Costi enormi, affrontabili solo con una programmazione seria, precisa e prolungata nel tempo. E quindi? Aspettiamo di trovare le risorse necessarie? Accettiamo di continuare ad avere una rete obsoleta? Nel frattempo i costi della bolletta cresceranno comunque, perché aumenta il costo dell’energia elettrica, indispensabile per “muovere” l’acqua. Potere disporre di “nuova” acqua è il primo, fondamentale obiettivo che dobbiamo porci, per tenere sotto controllo i costi futuri».