Pesaro

Siccità, scattano le ordinanze per il risparmio idrico a Pesaro, Fano e Mondolfo

Avranno validità fino al prossimo 30 settembre. Verbali fino a 500 euro per i trasgressori

PESARO – Anche nelle Marche è allarme siccità. Le alte temperature di queste ultime settimane, unite alla scarsità di precipitazioni, hanno di fatto prosciugato parzialmente la maggior parte dei corsi d’acqua della provincia di Pesaro e Urbino. Al riguardo, nelle ultime 24 ore, la Regione Marche ha chiesto al Governo lo stato di emergenza.

«Anche le Marche – riferisce l’assessore Stefano Aguzzi– stanno soffrendo per il protrarsi di questo periodo di siccità, sia per l’approvvigionamento idrico in agricoltura, sia per quello di uso civile, che si prevede imminente, specialmente nel nord delle Marche. Ad esempio, le città di Fano e Pesaro prelevano l’acqua dal fiume Metauro, la potabilizzano e poi la immettono nelle case. Questo fiume è quasi a secco e non si prevedono imminenti piogge e ciò costituisce una seria emergenza». Nei prossimi giorni, il Governo comincerà ad accogliere le richieste di stato d’emergenza da parte delle Regioni, sulla base di criteri stabiliti a livello centrale.

«Questi criteri – spiega Aguzzi – si può presumere riguardino l’emergenza in agricoltura, nella zootecnia, di fronte a mancanza di acqua per gli animali, ed emergenza a uso potabile civile. Ritengo che nelle Marche vi siano le condizioni per rispettare questi criteri già ora, e ancora di più nel prossimo futuro. Perciò faremo richiesta dello stato di emergenza ma questo non risolverà il problema».

Nell’immediato, come annunciato dallo stesso Aguzzi, in coordinamento con le Prefetture, sono state già emesse le ordinanze per il risparmio idrico da parte dei comuni di Pesaro, Fano e Mondolfo.

«Entra in vigore oggi con validità a tutto il 30 settembre 2022, l’ordinanza 1148 che limita i prelievi d’acqua potabile nel territorio pesarese come richiesto da Aato 1 (Autorità Ambito Territoriale Ottimale) per “ottimizzare l’utilizzo della risorsa al fine di non incorrere in una situazione critica dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico» scrive in una nota il comune di Pesaro.

Il provvedimento ordina alla “cittadinanza e su tutto il territorio comunale”, il divieto di prelievo e di consumo di acqua derivata dal pubblico acquedotto per l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati; il lavaggio di aree cortilizie e piazzali; il lavaggio privato di veicoli a motore; il riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino; per tutti gli usi diversi da quello alimentare domestico e per l’igiene personale.

«Chiediamo la massima collaborazione in questo periodo complesso per tutti – sottolinea Heidi Morotti, assessora alla Sostenibilità –. La responsabilità e le buone pratiche del singolo, se condivise, fanno la moltitudine e, quindi, la differenza, anche in termini di buon esempio e di passaparola virtuoso di scelte sostenibili».

Morotti invita i pesaresi ad adottare alcune azioni quotidiane: «Scegliete la doccia, al posto del bagno in vasca; inserite un frangigetto nel rubinetto (fa risparmiare fino al 50% d’acqua); chiudete il rubinetto mentre lavate i denti, fate la barba o lo shampoo; non buttate l’acqua di cottura, una volta raffreddata è possibile usarla per innaffiare le piante; usate la lavastoviglie (a pieno carico) invece di lavare i piatti a mano; installate una cassetta di scarico wc dotata di doppio tasto o di regolatore di flusso». (A questo il testo dell’Ordinanza per Pesaro)

Dello stesso tenore il dispaccio del comune di Fano, a firma del vice sindaco e quello dell’amministrazione di Mondolfo. In tutti i tre i casi «si ordina a chiunque e su tutto il territorio comunale fino al 30 settembre 2022 il divieto di prelievo e di consumo di acqua derivata dal pubblico acquedotto per: l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati; (è consentita l’annaffiatura, nei soli giorni di lunedì e giovedì, dalle h. 22,00 alle ore h. 24,00); il lavaggio di aree cortilizie e piazzali; il lavaggio privato di veicoli a motore;. il riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino; tutti gli usi diversi da quello alimentare domestico e per l’igiene personale».

Tutti e tre le amministrazioni invitano la cittadinanza ad un uso razionale e corretto dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi. Eventuali violazioni saranno sanzionate dalla Polizia Locale nella misura compresa tra i 25 Euro e i 500 euro e saranno imputate in solido a chi risulterà avere titolo per disporre legittimamente del luogo o dei siti dove tali inadempienze saranno riscontrate.