PESARO – Sigilli d’Ateneo, la cerimonia e le personalità premiate. Giancarlo Selci, fondatore e amministratore delegato di Biesse Group, e Simone Rupoli, presidente Schnell Spa, hanno ricevuto il Sigillo di Ateneo, la più alta onorificenza dell’Università di Urbino.
«Sono particolarmente lieto di assegnare questo massimo riconoscimento a due imprenditori che rappresentano al meglio le caratteristiche imprenditoriali di un territorio a cui rivolgiamo da sempre una meritata attenzione – ha dichiarato il Rettore Giorgio Calcagnini – Giancarlo Selci e Simone Rupoli, anche se in tempi e in situazioni differenti, sono a buon diritto protagonisti nei loro rispettivi campi, in virtù dell’impegno messo nel versante dell’innovazione, trasformando aziende a carattere familiare in società multinazionali, in linea con una realtà globalizzata, in grado di rispondere alle esigenze di una mutata concezione del lavoro». Alla cerimonia di consegna ha partecipato, fra gli altri, il vicepresidente di Confindustria con delega a Organizzazione, Sviluppo e Marketing, Alberto Marenghi.
Il presidente di Confindustria Pesaro Urbino, Mauro Papalini, ha sottolineato come Giancarlo Selci e Simone Rupoli «siano due imprenditori carismatici e rappresentano industrie di straordinario successo internazionale, che hanno punti in comune nella ricerca e nell’innovazione spinta, nella valorizzazione delle competenze e nella visione di un’industria sostenibile: entrambe vivono proiettate nel futuro e con radici ben piantate nel territorio». «La crisi pandemica in atto richiede capacità straordinarie di gestione del cambiamento, una governance illuminata e doti di leadership capaci di accompagnare i complessi processi decisionali – ha concluso Papalini -: devono essere queste le nostre materie prime, che Giancarlo Selci e Simone Rupoli mettono a disposizione della nostra comunità».
Nella motivazione per il Sigillo di Ateneo a Giancarlo Selci si fa riferimento, tra l’altro, al suo percorso, «attraversato dai sentieri dell’innovazione e dell’impegno civile, che ha saputo individuare un modello di sviluppo imprenditoriale in cui la cultura ha sempre rappresentato un elemento fondante». Quanto a Simone Rupoli, nella motivazione si legge anche che “ha allargato questo concetto puntando su una sempre più stretta connessione tra il gruppo dei tecnici e quello del commerciale: un’idea vincente, nata dalla necessità di condividere conoscenze ed esperienze con la clientela, in un clima aperto e creativo”.
Prima della cerimonia di consegna dei Sigilli d’Ateneo, nella navata destra del Duomo di Urbino, era stato presentato il mirabile restauro del Martirio di san Sebastiano, capolavoro della giovinezza di Federico Barocci, realizzato da Isidoro e Matteo Bacchiocca e reso possibile grazie all’intervento del Comitato Cultura di Confindustria Pesaro Urbino, coordinato da Gastone Bertozzini che ha sottolineato: «Finalmente il prezioso dipinto è di nuovo collocato nella sua sede originaria e dobbiamo essere enormemente soddisfatti di questo ennesimo intervento, sia per l’importanza dell’opera che per la storia che accompagna questo capolavoro». Per il presidente Papalini, «l’impegno degli industriali nella cultura è quello di restituire: dal singolo alla collettività, dal privato al pubblico, dal territorio al Paese».
Il 16 marzo 1982 la grande pala del Barocci fu intenzionalmente danneggiata da un ignoto, che con 4 tagli riuscì ad asportare una porzione di tela (in basso, a sinistra del dipinto, ndr), di forma quasi quadrata. Il ritrovamento del frammento, avvenuto nel 2017 sul mercato antiquario nazionale, ha messo in moto l’attività di tutela e salvaguardia, che ha permesso di riportarlo a Urbino e, dopo un accurato intervento di restauro, di reintegrarlo nella tela originale. Il percorso di restauro e i contributi di importanti studiosi – con inediti approfondimenti storici, diagnostici e documentari – sono pubblicati all’interno del terzo volume dei Quaderni del Comitato Cultura di Confindustria Pesaro Urbino, interamente dedicato al dipinto di Barocci, curato dallo storico dell’arte Luca Baroni, specialista dell’opera dell’artista urbinate.